Pd, Schlein fa scappare Cottarelli dal Senato. L’annuncio delle dimissioni: “Provo disagio”

8 Mag 2023 8:45 - di Viola Longo
cottarelli

Carlo Cottarelli ha annunciato di aver avviato l’iter per dimettersi da senatore poiché non si ritrova più nella linea politica del Pd. Tra le diverse defezioni già arrivate e quelle in odore di arrivare a breve, l’addio di Cottarelli è, fin qui, il colpo più duro per la nuova segretaria dem, sia per il calibro del protagonista dello strappo, sia per le modalità sia, soprattutto, per le argomentazioni portate. L’economista, la cui candidatura aveva dato grande lustro al partito, ha deciso infatti di lasciare Palazzo Madama e non solo il partito, e di spiegare la sua scelta entrando nel merito delle questioni, tenendosi al contempo lontano da animosità e polemiche. Non resta, insomma, alcuno schermo, alcun sospetto di interessi personali dietro il quale il Pd possa nascondersi per minimizzare questa perdita.

Un problema di metodo: «Troppa animosità, dibattiti usati solo per attaccare l’avversario»

Cottarelli ha annunciato ieri la sua decisione in diretta tv nel corso della trasmissione Che Tempo che fa, dopo aver prima messo a conoscenza tutti coloro che dovevano saperlo: Schlein, vertici e colleghi di partito, Enrico Letta, il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Oggi, con una lettera aperta a Repubblica e un’intervista al Corriere della Sera, che ne percorre gli stessi argomenti, Cottarelli ci torna anche dai giornali. Il primo motivo di riflessione è stato per l’economista il fatto che «in questo momento storico mi sembra che nella vita parlamentare ci sia molta, troppa animosità. Spesso le posizioni sono espresse “per partito preso” e i dibattiti sono solo un’occasione per attaccare l’avversario». «Non intendo criticare i miei colleghi. Una forte contrapposizione tra maggioranza e opposizione è probabilmente inevitabile in questo momento storico, ma i dibattiti estremizzati non sono nelle mie corde», ha precisato.

Lo spostamento del Pd a sinistra e il «disagio» di Cottarelli su «diversi temi»

Dunque, c’è un problema di metodo. Ma si capisce che è soprattutto sui temi che il feeling col Pd si è rotto. «È  innegabile – ha spiegato l’economista, invitando a guardare la composizione della nuova segreteria – che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo». «Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra», perché «un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico». «Ciò detto – ha chiarito Cottarelli – mi trovo ora a disagio su diversi temi».

Il punto di rottura sul «tema fondante» del merito, cancellato e «anche criticato» dal Pd

L’economista ne elenca alcuni: aspetti del Jobs Act; l’aumento delle accise sui carburanti; il freno al Superbonus; il compenso aggiuntivo per insegnanti che vivono in aree dove il costo della vita è alto, «come suggerito da Valditara». «Ho posizioni diverse da Elly Schlein anche sui termovalorizzatori, sull’utero in affitto e in parte anche sul nucleare», ha puntualizzato ancora Cottarelli, chiarendo però che «il tema fondante», come dice al Corriere, è quello del merito, presente nella carta dei valori del 2008, sulla base della quale aveva basato la sua candidatura e completamente sparito dall’orizzonte del Pd di Elly Schlein: non solo non è più citato nel documento dei valori di gennaio di quest’anno e nella mozione congressuale di Elly Schlein, ma all’occorrenza è stato «anche un po’ criticato».

Cosa farà Cottarelli dopo le dimissioni dal Senato

Di fronte al disagio suscitato da questa impostazione per Cottarelli «non sarebbe giusto» uscirne cambiando gruppo «perché sono stato eletto col proporzionale e quindi senza una scelta diretta sul mio nome da parte degli elettori». La scelta naturale, dunque, per lui è quella di “restituire” il seggio al Pd, consentendo l’ingresso del primo dei non eletti. «Forse, nel mio piccolo, posso essere più utile al Paese tornando a commentare le politiche economiche dall’esterno, dicendo quello che penso senza il rischio di autocensurarmi», ha ragionato, illustrando quale sarà il suo impegno fuori da Palazzo Madama: dirigere, a titolo gratuito, un programma dell’Università Cattolica di Milano per l’Educazione nelle Scienze Economiche e Sociali, rivolto agli studenti delle scuole superiori, ma anche ad anziani e circoli culturali. «Credo molto in questo progetto, anche perché penso – ha sottolineato Cottarelli – sia importante che chi ha avuto tanto dalla vita e ha accumulato esperienze sia disposto a condividerle con giovani e altri».

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