Marcucci fa le valigie: “Non rinnoverò la tessera del Pd. Il partito di Schlein non è il mio”

22 Apr 2023 14:19 - di Alessandra Danieli

Il malessere covava da mesi, la notizia dell’addio ‘doloroso’ al Pd era nell’aria, ma oggi è ufficiale. “Non rinnoverò la tessera del Pd per il 2023”. Con un post sui social Andrea Marcucci, ex capogruppo dem al Senato, annuncia la sua uscita dal Nazareno dopo 15 anni di onesta militanza. La svolta radicale e massimalista è inaccettabile.

Moretti: non rinnoverò la tessera del Pd

“Speravo in un partito espressione di un riformismo moderno. Oggi però la sua guida, scelta con meccanismi elettorali pienamente legittimi, è molto distante da quello che penso”, scrive Marcucci aggiungendo di voler incontrare nei prossimi giorni la nuova segretaria Elly Schlein. “Per spiegarle i motivi della mia decisione”. Già ampiamenti illustrati a mezzo stampa, non senza una piccola dose di rancore verso gli ex compagni di partito (“nemmeno una telefonata”).

Il partito di Schlein lontanissimo da me

Poi indora la pillola. “Il Pd ha comunque una funzione molto importante: competere con i 5 stelle. Costruire un’alternativa alla destra passa comunque da un forte ridimensionamento del partito di Conte”. Parole distante anni luce dagli obiettivi della nuova segreteria.

Non andrà nel Terzo polo, meglio una federazione

Scettico anche sul Terzo polo. “Renzi e Calenda hanno fatto il passo più lungo della gamba”, dice chiaro e tondo l’ex capogruppo al Senato, che Letta sostitu’ con la . “Bisogna puntare alla federazione, come accade in Francia nell’area liberal-democratica, non al partito unico. La litigata tra i due galli nel pollaio è ancora troppo recente, quindi l’ipotesi adesso appare un po’ complicata. Però abbiamo il dovere di lavorarci ed io sono un’inguaribile ottimista”.

Anche Massimo Mattei fa le valigie

Da Italia Viva, anche se non ufficialmente, si rallegrano per il piccolo esodo del Pd toscano. Oltre a Marcucci anche Massimo Mattei già assessore comunale a Palazzo Vecchio con Renzi, lascia il Pd per approdare direttamente a  Italia Viva. Che nei prossimi giorni avrà una voce ‘nuova’ nel panorama editoriale con la direzione di Matteo Renzi al Riformista.

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