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Omicidio Capovani, l’aggressore era in delirio? Basta processi mediatici, lasciamo lavorare gli psicopatologi

Omicidio Capovani, l’aggressore era in delirio? Basta processi mediatici, lasciamo lavorare gli psicopatologi

Politica - di Alfredo Antoniozzi * - 11 Maggio 2023 - AGGIORNATO 12 Maggio 2023 alle 11:00

Il prossimo 23 maggio dinanzi al Giudice per le indagini preliminari di Pisa, i periti Renato Ariatti e Stefano Ferracuti accetteranno l’incarico di stabilire se Paul Seung, il giovane che ha ucciso la psichiatra Barbara Capovani, fosse in grado di intendere e volere al momento dei fatti. Si tratta di una scelta di assoluto livello. Ferracuti, nomen omen, è figlio di uno dei più grandi psicopatologi italiani, Franco Ferracuti. Vittima egli stesso di un clima politico e sociale, negli anni settanta e ottanta, che è opportuno non ricordare. È probabilmente ancora più bravo del padre, un galantuomo che ha servito la Repubblica non essendo esattamente contraccambiato.

Omicidio Capovani, la parola agli psicopatologi

I due periti dovranno dare delle risposte. Altrettanto dovrà fare il perito della procura, Paterniti, mentre ancora non abbiamo notizie dei tecnici che saranno scelti dalla difesa e dalla parte civile. Questo omicidio è stato scioccante. Ha scosso enormemente l’opinione pubblica. Ma non deve diventare un processo mediatico. Ci sono perizie contrastanti su Seung. In un caso egli è ritenuto delirante sulla base di affermazioni “ Sono il frutto di esperienze di laboratorio e ho il cervello blu “, che lo stesso italo-cinese avrebbe detto essere inventate. Nelle altre perizie non c’è alcun riferimento al delirio. Il ragazzo è problematico ovviamente ma qui bisogna stabilire, in pieno realismo, se sia matto o no.

I social sono pieni di teorie complottistiche

Se quei post altrettanto deliranti in cui accusava la povera dottoressa Capovani di complotti o la Regina Elisabetta o Mario Draghi fossero autentici o frutto di strategie diverse. I social sono pieni di post in cui si parla di complotti, scie chimiche, vaccini, congiure internazionali e amenità varie. Così pieni da pensare che il delirio sia una condizione assai frequente nella popolazione generale. Non possiamo, però, fare i processi sociologici, né impedire a tanta gente di pensare che Paul McCartney sia morto da cinquant’anni ( giusto per citare alcune leggende). Qui si tratta di sapere se Seung delirasse o meno. I periti potranno farlo sapendo distinguere con la loro esperienza anche eventuali simulazioni. L’alterazione dell’esame di realtà è l’unico metro possibile per stabilire la presenza o meno dì un delirio.

Discriminante psicotica, serve un modifica del codice penale

Nell’attesa e avere notizie noi proseguiremo con la proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che introduce, appunto, la discriminante psicotica. La riteniamo quanto mai valida e attuale a prescindere dal caso Capovani. La dottoressa, e soprattutto i suoi figli, meritano giustizia e rispetto. Fare diventare questo caso come un processo di Stato non è utile, né positivo. Se la Capovani fosse stata una commercialista, giusto per fare un esempio, non sarebbe scemata la sete di giustizia e di  trasparenza. Se è vero che troppi medici vengono aggrediti è altrettanto vero, grazie al cielo, che casi come quello accaduto due settimane fa sono rarissimi. Attendiamo quello che uscirà dal lavoro di Ferracuti e Ariatti. E lavoriamo tutti insieme per modificare la legge.

  • Vicecapogruppo di Fratelli d’Italia  alla Camera

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di Alfredo Antoniozzi * - 11 Maggio 2023