Nelle zone alluvionate anche la minaccia delle zanzare-virus. Cosa si rischia con un morso

29 Mag 2023 15:00 - di Lucio Meo

“Con l’acqua stagnate da giorni, ora c’è anche un ulteriore fattore di rischio nelle zone ancora allagate dei Comuni colpiti dall’alluvione: le zanzare. La Culex pipiens che punge al tramonto e può essere un vettore per il virus West Nile e poi la zanzara Aedes che è l’agente responsabile della malattia virale Chikungunya. Speriamo che le acque possano defluire in modo veloce, ma occorre mantenere alta l’attenzione e aumentare le disinfestazioni”. L’allarme è lanciato all’Adnkronos Salute da Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive dell’Università di Roma Tor Vergata, e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

Cosa si rischia con un morso di zanzara del West Nile

Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile – ricorda l’Istituto superiore di sanità – e l’unico strumento preventivo contro la diffusione dell’infezione è soprattutto la riduzione dell’esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione.

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Come proteggersi dagli insetti aggressivi

Come proteggersi? “Coprirsi il più possibile – risponde Andreoni – preferire indumenti scuri che tengono lontane le zanzare, utilizzare i repellenti cutanei. Ma deve andare via l’acqua, il fango secco che magari rimarrà più a lungo non attira le zanzare”.

Già a inizio maggio era stata confermata la circolazione del virus West Nile, detta più semplicemente febbre del Nilo, rilevato in pool di zanzare e nell’avifauna in Italia, informa l’istituto superiore di sanità. Un virus che negli anni scorsi ha causato vittime in Lombardia  soprattutto tra Lodi, Cremona e Mantova e decine di contagiati finiti in ospedale.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *