Musumeci: “Fino a 900 euro per le famiglie sfollate. Il governo lavora alla prevenzione”

24 Mag 2023 14:10 - di Alessandra Danieli

Fino a 900 euro mensili per le famiglie composte da cinque o più unità. È una delle misure di “immediato sostegno” annunciate dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, nel corso dell’informativa urgente alla Camera sull’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Gli stanziamenti riguardano i nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta in tutto o in parte o sgomberata. Nel dettaglio, spiega Musumeci, è previsto un contributo di 400 euro per i nuclei monofamiliari; di 500 euro per i nuclei di due unità; di 700 euro per quelli composti da tre unità; di 800 per quelli composti da quattro unità. Fino a un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità.

Musumeci alla Camera: fino a 900 euro per le famiglie sfollate

Il ministro ha fatto il punto della situazione attuale, sull’entità della tragedia che ha messo in ginocchio l’Emilia, condensando le informazioni anche sui danni previsti e annunciando le prossime mosse del governo. «Le precipitazioni persistenti hanno provocato criticità a diverse aste fluviali. Con esondazioni con tracimazioni e rotture di argini che hanno interessato 23 fiumi, per un’area di circa 58 km quadrati. Sono oltre 300 frane e 500 le strade chiuse per allagamenti e smottamenti. L’intero reticolo idrografico della Romagna e di parte delle province emiliane – ha spiegato Musumeci – è andato in crisi. I nuovi eventi hanno determinato una grave condizione di pericolo per le persone. Oltre a esondazioni, frane e vaste aree della pianura coinvolte da allagamento e l’isolamento di diverse località, sono state evacuate circa 23mila persone dalle loro abitazioni. Le frane attive sono circa un migliaio di cui 305 le più significative».

Restano chiuse 622 strade, evacuate 23mila persone

Poi la fotografia della viabilità (la maggioranza delle linee ferroviarie riapriranno entro giugno). «Restano ancora chiuse 622 strade. Complessivamente le infrastrutture viarie interessate dai disagi sono pari a 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nella provincia di Rimini.  Ora – ha sottolineato – si impone una scelta ineludibile: la messa in sicurezza del territorio deve essere la priorità dell’agenda politica di questo governo». Anche al cospetto dell’assemblea di Montecitorio il ministro per la Protezione civile e il Mare ha ribadito la sua denuncia degli errori decennali nella mancata prevenzione: ritardi, distrazioni, cementificazione.

Dal 1968 l’Italia ha perso 5mila persone per calamità

«Dal 1968, anno del sisma che ha colpito la valle del Belice nella mia Sicilia in provincia di Trapani, a oggi l’Italia ha perso in eventi calamitosi oltre 5mila suoi cittadini. E ha speso per la ricostruzione circa 165 miliardi di euro nei vari eventi sismici alluvionali franosi e di altra natura’». Poi il J’accuse. «La nostra è una nazione propensa più a ricostruire che a prevenire. Certo calamità come quella che si è verificata in Emilia Romagna non possono essere evitate. Ma si possono e si debbono ridurre gli effetti disastrosi che l’evento produce».

Ora serve un piano di prevenzione strutturale

E  questo lo si deve fare attraverso una seria azione di prevenzione strutturale, chiarisce Musumeci. All’interno di un piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria «che finora è mancata. In questa direzione sta lavorando il governo». A partire dallo snellimento dei percorsi burocratici per la ricostruzione: «Stiamo predisponendo progetti normativi in grado di semplificare e accelerare le procedure in sede preventiva da un lato. E dall’altro lato per accelerare e semplificare le procedure nella fase post emergenziale che è quella della ricostruzione».

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