Mostra sugli scatti di guerra a New York, Meloni ringrazia Biloslavo e omaggia Almerigo Grilz (video)

26 Mag 2023 10:14 - di Sara De Vico

Quaranta anni di conflitti nel mondo, raccontati in presa diretta dagli scatti in prima linea degli inviati di guerra. L’istituto italiano di Cultura a New York, grazie all’opera di Fausto Biloslavo e Francesco Semprini, inviati di guerra, ha promosso un’importante mostra fotografica “Bearing Witness”. Inaugurata il 25 maggio si concluderà il prossimo 23 giugno.

Mostra a New York sui reportage di guerra

Il premier Giorgia Meloni, in occasione dell’inaugurazione della rassegna fotografica, ha inviato un lungo videomessaggio che tradisce anche una certa commozione per lo straordinario lavoro degli inviati di guerra, che documentano il dolore dei conflitti anche a costo della vita. “Voglio salutare e ringraziare Fausto Biloslavo per aver voluto promuovere la prima mostra sul reportage di guerra dei giornalisti italiani. E voglio rivolgere i miei complimenti all’Istituto Italiano di Cultura di New York che ha fatto la scelta importantissima di ospitare questa iniziativa”, dice il premier.

Il videomessaggio di Giorgia Meloni: un servizio grandioso al giornalismo

“La testimonianza è il compito dei giornalisti di guerra. Fausto Biloslavo lo fa da circa quarant’anni  – ricorda – e il suo lavoro è diventato un modo di vivere. Una passione descritta perfettamente dalle foto che racconta in questa mostra della sua esperienza giornalistica, realizzata insieme al collega Francesco Semprini. Tante le immagini, forti, spesso strazianti. Dalla bambina afghana con il vestitino rosso durante la drammatica evacuazione dall’aeroporto di Kabul all’Africa rosso sangue. Dai personaggi leggendari come Ahmad Shah Massoud nella valle del Panjshir agli scatti dei civili in fuga. Prime vittime di ogni conflitto, fino al dramma della guerra scatenata dalla Russia nel cuore d’Europa, in Ucraina”.

“I vostri scatti ci aiutano a capire la realtà”

Meloni coglie l’occasione della mostra a New York per ringraziare i tanti professionisti che rendono un servizio grandioso all’informazione, al giornalismo. “E a noi rappresentanti delle istituzioni che attraverso quegli scatti vediamo una realtà che ci aiuta a prendere delle scelte più consapevoli. Gli occhi degli inviati di guerra sono gli occhi di chi ha il coraggio di stare sul campo. Al fianco dei civili, dei soldati, lungo la fragile linea che divide la vita dalla morte”.

I loro occhi sono gli occhi della guerra

E ancora: “I loro occhi sono gli occhi della guerra. Senza di loro noi saremmo ciechi. Senza di loro noi non avremmo la possibilità di sapere davvero cosa accade nei teatri di guerra. Facendoci sentire parte di quello che sta succedendo. Voglio onorare, inoltre, coloro che proprio facendo questo lavoro, rendendo questo servizio sono caduti”. Poi il ricordo degli inizi di Biloslavo, accanto all’amico e collega Almerigo Grilez, ucciso in un attentato a Mozambico. Con il quale aveva fondato l’agenzia Albatros.

L’omaggio ad Almerigo Grilz ucciso in Mozambico

“Il mio omaggio non può che non andare in particolare a uno dei pionieri di questa professione, Almerigo Grilz. Triestino come Fausto Biloslavo. Con il quale Biloslavo ha iniziato a lavorare. Oggi Almerigo avrebbe compiuto 70 anni se il 19 maggio 1987 non fosse stato colpito a morte in Mozambico. Mentre filmava gli scontri tra guerriglieri e i governativi. Grilz ci ha portato dentro le guerre più lontane. Ci ha raccontato conflitti altrimenti dimenticati, rappresenta un riferimento per ogni inviato di guerra”.

Raccontare la guerra richiede coraggio e professionalità

E sono molto felice – conclude Meloni –  che alla sua memoria sia stato nei giorni scorsi dedicato un premio giornalistico. “Raccontare la guerra richiede coraggio, professionalità, competenza, equilibrio. Fausto Biloslavo non ha mai lesinato nessuna di queste caratteristiche. E oggi, insieme a lui, vogliamo ringraziare tutti gli straordinari professionisti che hanno scelto questo lavoro e che rendono davvero un servizio fondamentale a tutti noi. Grazie e davvero “in bocca al lupo” per la riuscita di questa iniziativa”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *