L’ultima mossa contro Trump: gli vietano di condividere sui Social le fasi del processo Stormy Daniels

9 Mag 2023 12:36 - di Roberto Frulli

Il giudice di New York che si sta occupando della vicenda giudiziaria di Donald Trump accusato di aver utilizzato 130.000 dollari di una sua società per rifondere il suo legale che aveva pagato, nell’ambito di un accordo, il silenzio della pornostar Stormy Daniels durante la campagna presidenziale del 2016 ha vietato, con un cosiddetto “ordine di protezione” all’ex-presidente di pubblicizzare informazioni sui Social media relative alle prove nell’indagine.

Il provvedimento contro Trump – oramai al centro di una vera e propria guerra mediatico-giudiziaria scatenata dai democratici che stanno cercando di impedire al tycoon di correre alle prossime presidenziali del 2024 – era stato richiesto dai pubblici ministeri dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan i quali lamentavano “dichiarazioni moleste, imbarazzanti e minacciose sui social media e in altri forum pubblici” da parte dell’ex-presidente che “ha una lunga storia di discussione pubblica delle sue questioni legali, anche prendendo di mira testimoni, giurati, investigatori, pubblici ministeri e giudici” con il “rischio che questo convenuto utilizzi i materiali coperti in modo inappropriato”.

Detto in parole povere stanno cercando di tappare la bocca a Trump impedendogli perfino l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito.

Non ci vuole molto per capire che i democratici – alcuni dei magistrati che si stanno occupando di Trump sono dichiaratamente dem e, d’altra parte negli Usa sono normalmente nominati dal potere politico, in questo caso l’amministrazione Biden, o eletti dai cittadini, per esempio, di New York – si stanno rendendo conto, di giorno in giorno, che andranno a perdere le elezioni del 2024 se il candidato resta Biden che è, al momento, in caduta libera nei consensi e, comunque, ben 8 punti sotto a Trump.

Di qui la necessità di trovare ogni modo possibile per mettere i bastoni fra le gambe a Trump, anche con provvedimenti così odiosamente antidemocratici.

La dimostrazione che c’è un evidente e imbarazzante tentativo di imbavagliare Trump viene proprio dalle parole degli stessi procuratori: “è importante notare che non si sta cercando, in questo momento, un ordine di bavaglio. Il convenuto (Trump, ndr) ha il diritto costituzionale di parlare pubblicamente di questo caso “ e non si sta cercando “di violare tale diritto”, hanno scritto i pubblici ministeri.

Di fatto, però, imbavagliano Trump. È la solita “democrazia a intermittenza” che la sinistra utilizza negli Usa come in Italia contro i propri avversari politici.

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  • Enrica 9 Maggio 2023

    Concordo pienamente, in America come in Italia, Urge una VERA riforma della giustzia