Trattenuto a Mosca Lanfranco Cirillo, l’architetto di Putin: in Italia gli hanno sequestrato 141 milioni

25 Mag 2023 12:35 - di Laura Ferrari

Lanfranco Cirillo, considerato l’architetto degli oligarchi russi della famosa villa di Putin sul nero, voleva tornare in Italia per partecipare al processo a Brescia in cui è imputato per reati fiscali, ma è stato trattenuto a Mosca.

Il 22 maggio, Cirillo, ritenuto molto vicino a Putin, si era recato all’aeroporto di Mosca con il passaporto italiano, essendo statogli revocato quello russo, ed è stato trattenuto in una stanza per più di 13 ore. «Gli hanno comunicato che gli era stata vietata l’estradizione dalla Russia e gli veniva rifiutata la partenza da Mosca», ha riferito in aula il suo legale, che ha depositato ad inizio udienza documenti che attestano l’acquisto in data 22 maggio di due biglietti aerei da Mosca a Istanbul con ultima destinazione Milano Malpensa. «Atto che era era stato fatto così da consentire all’architetto Cirillo di presenziare all’udienza di oggi al tribunale di Brescia», ha aggiunto l’avvocato dell’architetto.

Chi è Lanfranco Cirillo

Lanfranco Cirillo, 63 anni, originario di Treviso, opera in Russia da circa 20 anni. Nel 2014 è stato Vladimir Putin in persona a conferirgli la cittadinanza russa. Il processo di Brescia lo vede imputato con le accuse di contrabbando, dichiarazione infedele, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. L’indagine di Procura e Guardia di Finanza di Brescia ha portato la scorsa estate a un sequestro preventivo da 141 milioni di euro nei confronti di Cirillo poi annullato dalla Corte di Cassazione a febbraio dissequestrando lussuose abitazioni, un elicottero, disponibilità bancarie, denaro contante, gioielli, opere di arte moderna e contemporanea di autori famosi e svariati altri beni di lusso.

All’architetto di Putin sequestrati 141 milioni di euro

Secondo l’accusa, dal 2013 al 2019 avrebbe sottratto al fisco un imponibile di circa 50 milioni di euro e riciclato i proventi dell’evasione. Come ha ricostruito il Corriere della Sera, «tutto è iniziato con un’inchiesta della Fondazione anti-corruzione di Alexei Navalny (uno dei più noti oppositori del presidente russo): Cirillo avrebbe realizzato la villa di Putin, un enorme palazzo sul Mar Nero che sarebbe stato eretto con fondi neri, e quelle di 44 oligarchi.

L’architetto ha sempre respinto ogni accusa, compresa quella di aver ricevuto in dono da Putin una lussuosa residenza nelle vicinanze: «Nessuno mi ha mai regalato niente, non ho mai incontrato Putin in quel luogo e non ho mai discusso con lui del progetto». Cirillo ha sempre affermato di avere uno studio a Mosca, ma secondo la Guardia di Finanza non avrebbe spostato le sue attività in Russia, bensì estero-vestito le società per evitare di pagare le tasse, per un giro d’affari da milioni di euro.

Cirillo ha sempre contestato le accuse: «Ho vissuto per vent’anni in Russia, sono orgoglioso di avere realizzato importanti opere dando lavoro a decine di aziende italiane».

 

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