La strana ipotesi di Tom Hanks sull’intelligenza artificiale: grazie a lei potrei recitare anche da morto
Un modo decisamente originale, quello di Tom Hanks, di guardare all’avvento dell’intelligenza artificiale nella mecca del cinema, all’interno della quale – ipotizza il mitico Forrest Gump – spopolerebbero attori con carriere infinite. A partire da lui stesso che, spiega nell’ultimo episodio del podcast di The Adam Buxton, non esclude che i suoi personaggi possano continuano a sopravvivere, grazie all’uso di nuove tecnologie, anche dopo la sua morte...
Tom Hanks, interviene nel dibattito sull’Intelligenza artificiale
«La mia carriera potrebbe durare per sempre»
Rischi e benefici delle nuove tecnologie declinate al cinema
Tom Hanks, il sogno delle interpretazioni che possono continuare all’infinito
«Quello che è una possibilità concreta in questo momento è che, se lo volessi, potrei proporre una serie di sette film che mi vedrebbero recitare per i prossimi 32 anni fin dopo la mia morte». E ancora. «Ora chiunque può ricreare se stesso a qualsiasi età grazie all’intelligenza artificiale o alla tecnologia deep fake. Potrei essere investito da un autobus domani e morire, ma le interpretazioni possono continuare all’infinito. Al di fuori della comprensione dell’intelligenza artificiale e del deep fake, non ci sarà nulla che ti dica che non sono io. Avrà un certo grado di realismo. E questa è certamente una sfida artistica ma è anche legale».
Tom Hanks e l’enigmatico interrogativo sull’intelligenza artificiale nel cinema
Una tecnologia simile è già stata utilizzata nell’ultimo film di Indiana Jones, per il quale Harrison Ford, 80 anni, è stato “de-invecchiato” per la sequenza di apertura. I cineasti hanno setacciato il materiale d’archivio del Ford più giovane prima di abbinarlo alle nuove riprese. Creando l’illusione delle presenza di Indiana Jones in nuove scene ambientate nel 1944. Un misto tra osservanza della liturgia tecnologico-artistica e profanazione della magia di celluloide, di cui Hanks ha riconosciuto benefici e rischi. Concludendo sulla vexata quaestio con un enigmatico interrogativo: «Senza dubbio le persone saranno in grado di dire che si tratta di intelligenza artificiale, ma la domanda è: gli importerà?»…