Erdogan alla sfida del ballottaggio: fine di un’era o sultano a vita? Per molti già “pregusta la vittoria”

26 Mag 2023 17:56 - di Redazione
Erdogan

Manca poco ormai alla fatidica domenica del ballottaggio per le elezioni presidenziali, e a detta dei media turchi il leader uscente Erdogan starebbe già pregustando la vittoria. La giornata elettorale mette uno di fronte all’altro i due candidati che hanno polarizzato il voto al primo turno, che si è tenuto il 14 maggio.

Erdogan alla resa dei conti: domenica il ballottaggio

Da una parte il presidente in carica, Recep Tayyip Erdogan, che – malgrado i sondaggi della vigilia – ha sfiorato l’elezione diretta arrivando a pochi decimali dalla fatidica soglia del 50%. Dall’altra, il candidato che ha raccolto intorno a sé l’appoggio di sei partiti dell’opposizione, Kemal Kilicdaroglu. E che, nonostante le aspettative riposte in lui, si è fermato poco sotto il 45%.

Per i media locali Erdogan “già pregusta la vittoria”

Domenica le urne scioglieranno la prognosi, ma come anticipato, molti osservatori concordano già nel ritenere Erdogan il favorito per la vittoria finale. Gli ultimi sondaggi lo danno al 53,7%. Oltre ad essere in vantaggio di oltre 2,5 milioni di voti sul rivale, nei giorni scorsi ha incassato l’endorsement di Sinan Ogan, il candidato arrivato terzo al primo turno con oltre il 5%. Inoltre il presidente in carica ha già conquistato il controllo del Parlamento.

La partita dello spareggio elettorale

La coalizione di tre partiti che lo appoggia, composta dal suo Akp, dai nazionalisti dell’Mhp e dagli islamisti del Partito del Nuovo Welfare può contare su 323 seggi su 600. Per Kilicdaroglu, al contrario, il voto del 14 maggio si è rivelato una forte delusione. Nonostante in molti fossero pronti a scommettere che avrebbe messo fine alla ventennale era politica di Erdogan, il leader del Partito Repubblicano del Popolo (Chp) non è riuscito nel suo intento.

Erdogan al ballottaggio: fine di un’era o sultano a vita?

Così, a 48 ore dal voto, Erdogan – che ha rivolto oggi l’ultimo appello agli elettori «per dare inizio al secolo turco» – lancia l’ultima sfida. Quella che, alla resa dei conti, e previsioni a parte, o sancirà la fine di un’era. O lo proclamerà sultano a vita. Per ora, il leader turco si ferma al ruolo del funambolo che cammina sul filo del rasoio, senza percezione del rischio.

Agli elettori l’ardua sentenza…

Anche se di rischio calcolato si tratta: perché nonostante siano in molti a pensare che il suo nome uscirà a maggioranza dalle urne del ballottaggio di domenica, tutti sono consapevoli che la manches dello spareggio elettorale sarà decisivo per le sorti politiche Erdogan. Primo ministro dal 2003 al 2014 e da allora capo di Stato, ha traghettato il Paese – attraverso un contestato referendum costituzionale nel 2017 – da un sistema parlamentare a uno presidenziale. Le urne stabiliranno se il Sultano avrà avuto ragione oppure no.

 

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