“Effetto Meloni” sulle Comunali: Brescia, Latina e Siena per la prima volta avranno un sindaco donna

16 Mag 2023 16:46 - di Sveva Ferri
effetto meloni

Nel Pd ne sono certi: sul voto delle amministrative non c’è stato alcun “effetto Meloni”. A sentenziarlo è stato il responsabile Enti locali del Nazareno, Davide Baruffi. “Effetto Schlein? Non so se ci sia stato, sicuramente non c’è stato l’effetto Meloni”, ha detto. L’affermazione però è smentita non solo dai risultati reali del voto, che restituiscono un’Italia delle città in cui il centrodestra è in netto vantaggio, ma anche – si direbbe soprattutto – da un altro dato: l’affermazione per la prima volta e al primo turno di donne alla guida di città importanti come Brescia e Latina, nonché il ballottaggio tutto al femminile che si svolgerà a Siena tra due settimane. Ed è, a ben vedere, un “effetto” che investe il Paese molto più dell’affermazione nelle urne di questa o quella parte politica, poiché a giovarsene sono la società e la politica tutta.

Brescia, Latina e Siena: anche alle Comunali crolla il tetto di cristallo

Lo sfondamento del tetto di cristallo nei Comuni, infatti, è andato a segno tanto a destra quanto a sinistra, tanto al Nord quanto al Sud, da Brescia a Latina, passando per Siena. Mai Brescia, dove ha vinto al primo turno l’esponente di centrosinistra Laura Castelletti, era stata governata da una donna; mai lo era stata Latina, dove ha vinto la candidata del centrodestra Matilde Celentano; ugualmente mai Siena aveva avuto un sindaco donna, che certamente avrà dopo il ballottaggio tutto al femminile tra Nicoletta Fabio del centrodestra e Anna Ferretti del centrosinistra.

L’effetto Meloni va ben oltre il voto

D’altra parte, mai il Pd aveva avuto una segretaria donna, prima che l’Italia avesse in Giorgia Meloni il suo primo premier donna. Dunque, anche al di là dei numeri che premiano il centrodestra, è il dato culturale che emerge da queste amministrative a dire che un “effetto Meloni” c’è stato eccome. Con buona pace del Pd, che in anni di femminismo a parole non è riuscito a fare nella società italiana quello che la destra e la sua leader hanno fatto in sette mesi. E che contempla, tra l’altro, solo per portare due esempi particolarmente significativi, la prima donna ai vertici della Corte di Cassazione e la prima donna amministratore delegato di una grande partecipata statale.

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