Eco-vandali, i blitz fanno danni e rifilano la beffa delle spese. Sangiuliano annuncia multe fino a 60.000€

24 Mag 2023 17:11 - di Lara Rastellino
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L’elenco delle spese sostenute per far fronte alle incursioni degli eco-vandali si allunga a ogni nuovo blitz con vernice e carbone vegetale. Dopo il monito lanciato dal sindaco Gualtieri all’indomani dell’irruzione a  Fontana di Trevi – quando il primo cittadino ha reso noto che ripulire e riallestire il funzionamento del monumento costerà 300.000 litri d’acqua – oggi è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano a tirare le somme. Sfatando contestualmente «il mito che per questi attacchi vengono usati materiali vegetali non dannosi: è una cosa da verificare», ha sostenuto il ministro. Aggiungendo: «Ho dato mandato a una commissione di esperti di valutare e attendo i risultati delle analisi. Ma già è emerso che i marmi sono porosi, quindi le sostanze rimangono dentro le strutture»…

Il danno e la beffa degli eco-vandali: alla Camera Sangiuliano tira le somme

Il danno e la beffa, insomma. Come quasi sempre quando si parla di eco-vandali e delle loro “colorate” contestazioni. Azioni che millantano essere mirate per proteggere l’ambiente, ma che alla fine finiscono per infierire a loro volta contro quello per cui sostengono di mobilitarsi. Innegabile, infatti, che il loro è un modus operandi contro-producente, che non solo comporta esborsi, ma scatena reazioni che certo non aiutano la causa della lotta all’inquinamento. Imbrattare monumenti. Opere d’arte e sedi istituzionali. E dover ricorrere poi all’utilizzo di solventi per rimuoverne i segni della devastazione. Denudarsi in strada e bloccare il traffico, aumentando le emissioni di gas di scarico delle auto paralizzate negli ingorghi scatenati dalle loro proteste, non vanno forse nella direzione opposta a quella indicata nel decalogo interventista degli eco-vandali?

La lista delle spese si allunga a ogni loro nuovo blitz

E a proposito dei costi: farsi propaganda in tv a spese dei contribuenti, non è già una spesa? Interrogativi tutt’altro che retorici, a cui oggi Sangiuliano ha replicato nel corso del Question Time alla Camera. Durante il quale, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative volte ad assicurare la tutela del patrimonio artistico e culturale anche in relazione ai recenti episodi di vandalismo, presentata da Maurizio Lupi (Nm) e altri, il ministro ha chiarito sul punto: «Abbiamo approvato nel Consiglio dei ministri dell’11 aprile scorso una norma che punta a far pagare rapidamente ai responsabili di eco-vandalismo per il ripristino dei luoghi, una multa fino a 60mila euro comminata dal prefetto».

Conti alla mano, il ministro Sangiuliano enumera quanto ci sono costati finora

Non solo. Ricorrendo a una calzante citazione da Benedetto Croce, il ministro ha ricordato che il «paesaggio è il volto amato della patria». Proseguendo: «Chi attacca i monumenti attacca lo stesso ambiente che presume di voler tutelare. Perché il paesaggio che non ha solo fiumi e laghi, è anche tutto ciò che il genio umano ha prodotto nei secoli». Così, venendo alle dolenti note, il titolare di Via del Collegio Romano ha spiegato che «fino a oggi i costi di ripristino dei beni danneggiati sono stati sostenuti dalla collettività: per la facciata del Senato sono stati spesi 40mila euro e per Palazzo Vecchio a Firenze più o meno la stessa cifra. Mentre per il monumento a Vittorio Emanuele a Milano si è dovuto procedere con una gara d’appalto a un costo di 200mila euro». Ecco quanto ci costano gli allarmi apocalittici degli eco-vandali. Altro che carbone vegetale e vernice lavabile…

 

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