Dl Lavoro, Calderone smonta le bugie della sinistra. Ecco la verità sui contratti a termine

2 Mag 2023 10:29 - di Redazione
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Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, respinge al mittente le accuse dell’opposizione, secondo cui il governo con il decreto lavoro avrebbe incrementato la precarietà. Le misure, invece, chiarisce l’esponente del governo, servono ad abbattere i contenziosi, affidando la definizione delle causali per i contratti a termine alla contrattazione collettiva. Dunque, “il problema dove sta?”, chiede il ministro, sottolineando non vedere le ragioni per “tutta questa polemica”.

Calderone smonta le polemiche dell’opposizione sulla precarietà

“L’intervento fatto nel dl è un intervento che elimina le causali di difficile approvazione e che possono generare contenzioso”, ha detto il ministro, intervenendo a Radio24, dove ha anche ricordato che il provvedimento affida ai contratti nazionali e territoriali , “e quindi coinvolgendo le parti sociali”, la definizione delle causali. Inoltre, prosegue, “c’è la clausola che dice che nel caso non ci sia in questo momento una previsione da parte del contratto nazionale si dà alle parti la possibilità di prorogare per una finestra temporale limitata, in attesa della contrattazione, con un richiamo alle ragioni tecniche e produttive legate all’attività delle aziende”. Dunque, “non vedo tutta questa polemica rispetto alla precarietà”, ha sottolineato Calderone, ricordando che la proroga scadrà al 30 aprile 2024.

La verità sui contratti a termine

“Se guardiamo realisticamente ai numeri il problema delle causali è un problema confinato al 2,5% dei contratti a termine visto che più del 97% durano meno di 12 mesi. E questo perché il dl Dignità applica le causali per quelli che vanno dai 12 ai 24 mesi. Oggi dunque – ha ricordato il ministro – per un rapporto a termine entro i 12 mesi si sottoscrivono contratti senza causale. Allora dove sta il problema? E perché questo problema non viene posto in questa accezione: cioè il fatto di aver prodotto un percorso per cui alcuni contratti sono di breve durata?”. “Non è un tema che impensierisce. C’è un dinamismo, vanno rinnovati i contratti, credo sia uno strumento per incentivare una nuova stagione di accordi. Vorrei avere strumenti di facile applicazione. Dove c’è una necessità temporanea per motivi organizzativi e produttivi è giusto che le aziende possano fare contratti a termine”. La precarietà d’altra parte, ha concluso il ministro, “nasce anche da abuso di una certa forma contrattuale, dal voler stressare una norma”. “Quello che invece cerchiamo di fare – ha chiarito – è individuare una norma che sia ben assestata e che attribuisca le responsabilità ai soggetti che definiscono anche i percorsi di contrattazione. E questo stante il fatto che noi guardiamo al contratto a tempo indeterminato”.

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