Chi è Darmanin, l’imbarazzante ministro che ha insultato Meloni: l’accusa di strupro e le tante gaffe

5 Mag 2023 9:22 - di Gabriele Alberti
Darmanin Meloni

Gérard Darmanin ha messo in forte imbarazzo Parigi dopo le frasi insultanti contro il premier italiano ( «la signora Meloni è incapace di risolvere i problemi migratori sui quali è stata eletta»). E’ l’ultima figura istituzionale che può dare patenti di capacità. Oltre alla corbelleria detta – tipico fallo di frustrazione di un ministro dell’Interno in grande difficoltà in Patria- si è anche fatto goal da solo. Il suo curriculum non irreprensibile avrebbe dovuto invitare alla cautela. Non è di quelli da sventolare sotto i riflettori e invece è quel che è accaduto fatalmente. Portavoce di Sarkozy  durante la campagna del 2014 per la presidenza, ma dal 2017, forse fiutando l’aria che tirava è diventato l’uomo forte del macronismo. Ministro dell’Azione e dei conti pubblici fino all’estate del 2020, è oggi titolare del ministero più potente di Francia, il ministero dell’Interno.

Insulti a Meloni: Gérard Darmanin, il ministro che imbarazza Parigi

Darmanin è ambizioso, vorrebbe seguire le stesse orme di Sarkò, come ha raccontato Le Monde in un recente articolo sulle sue “ambizioni senza limiti”. Due anni fa il sito Politico ha definito Darmanin “la scommessa rischiosa di Macron”. E infatti di grane ne ha seminate tante in carriera il ministro francese. Lo dipingono personalità divisiva, ruvida, scorbutica. E’ uno dei ministri ha avuto maggiori problemi con la giustizia. Nel 2017 è stato infatti accusato di stupro da una donna, Sophie Patterson-Spatz. La controversia è stata archiviata dalla Corte d’appello di Parigi, ma la presunta vittima ha affermato che continuerà la sua battaglia legale anche in seguito alle ultime decisioni dei giudici.

Darmanin e l’accusa di stupro

I fatti contestati risalgono a un incontro tra le parti avvenuto a Parigi nel 2009, quando Gerald Darmanin lavorava per l’ufficio legale del partito di destra UMP, poi ribattezzato Les Républicans. Sophie Patterson-Spatz accusa il ministro dell’Interno di averla stuprata, quando lavorava come project manager nel dipartimento affari legali dello stesso partito. All’epoca, Darmanin era consigliere comunale nel nord della Francia. La signora Patterson-Spatz afferma di di esser stata costretta a consumare un rapporto sessuale dal futuro ministro, dopo aver chiesto il suo aiuto per revocare una pena sospesa per ricatto. Ricostruisce il Giornale:

La controversia, l’imbarazzo di Parigi

“I funzionari hanno avviato un’indagine preliminare nel 2017 quando la donna si è fatta avanti con l’accusa. Chiusa dopo che i pubblici ministeri avevano affermato di non poter stabilire una mancanza di consenso. Gli avvocati del signor Darmanin, nel frattempo, l’hanno accusata di un “rozzo tentativo di fargli del male” e hanno detto che la stava facendo causa per calunnia. Insomma, mentre Darmanin sostiene di essere stato sedotto da una giovane donna affascinante e determinata, Patterson-Spatz afferma di essere stata costretta a fare sesso contro la sua volontà””. Senza dimenticare la figura barbina dello scorso anno assieme al prefetto di Parigi in occasione della finale di Champions: con centinaia di tifosi del Liverpool bloccati fuori dallo stadio a causa dei disordini, pur avendo il biglietto. Gestione dell’ordine pubblico zero. Per non parlare della scarsa capacità di gestire l’ordine pubblico in occasione della riforma delle pensioni.

Parigi ha sconfessato Darmanin. Meloni vuole le scuse

Tornando alla stretta attualità Dermanin ha imbarazzato la Francia che ha dovuto mettere una “pezza” alle dichiarazioni contro Meloni. Parigi “spera” che la visita del capo della diplomazia italiana, Antonio Tajani, alla sua omologa Catherine Colonna venga “riprogrammata rapidamente”, ha fatto sapere il governo francese dopo la decisione del numero uno della Farnesina di annullare la sua visita a Parigi. Il governo francese auspica di lavorare con l’Italia per far fronte alla sfida comune rappresentata dalla rapida crescita dei flussi migratori”, ha quindi informato il Quai d’Orsay intervenendo sulle affermazioni contro l’Italia dello stesso ministro francese.

 

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