Carlo III incoronato re: «Sono qui per servire». Meloni: con lui la collaborazione si rafforzerà
Carlo III è stato incoronato re. La grande attesa è finita, “God save the king” ha pronunciato l’arcivescovo di Cantebury, Justin Welby, ponendo la corona di Sant’Edoardo sul capo del sovrano. Un’atmosfera particolare, suggestiva, piena di tanta tradizione eredità dell’Antica Grecia oltre a latinismi e ritualità bizantina. Il tutto con la presenza fondamentale del Crocifisso, elemento prioritario della cerimonia. Spiritualità e potere si uniscono sul trono. Prima della corona, re Carlo III ha ricevuto le diverse insegne reali, fra cui il guanto bianco, le armille (bracciali), il globo e i due scettri. C’è stato anche il bacio sulla guancia di William, che ha avuto il significato di fedeltà e dedizione. La regina Camilla ha ricevuto a sua volta l’unzione ed è stata incoronata. Camilla non ha dovuto pronunciare il giuramento e ha avuto sul capo la corona della regina Mary. All’esterno è esploso l’entusiasmo dei sudditi, segno di un consenso in crescita per il nuovo Re. «Sono qui per servire», le parole del sovrano.
Meloni: «La collaborazione con re Carlo III si rafforzerà»
«L’antico mosaico cosmatesco nell’Abbazia di Westminster, sul quale è stato posto il trono per l’incoronazione di Re Carlo III, è stato magistralmente realizzato da artigiani italiani circa otto secoli fa». Così Giorgia Meloni su Facebook, postando una foto con il premier britannico. «Oggi è ancora lì a meravigliare il mondo, e a raccontare la storica e proficua cooperazione tra Italia e Regno Unito, che siamo certi con Re Carlo III – che ancora ieri ha ricordato di amare l’Italia – si rafforzerà ulteriormente, come già abbiamo cominciato a fare con il primo ministro Rishi Sunak. I miei migliori auguri a Re Carlo III, alla Regina Camilla e all’intero popolo britannico».
La corona potente simbolo della monarchia britannica
Potente simbolo della monarchia britannica, la corona è alta più di 30 centimetri. È realizzata in oro a 22 carati e molto pesante, ben 2,28 kg. Custodita nella torre di Londra, fu realizzata ne 1661 per l’incoronazione di Carlo II, prendendo a modello quella di Edoardo il confessore (sovrano fra il 1042 e il 1066), ritratta nel famoso arazzo di Bayeux, in Francia. Considerata una reliquia, la corona del re canonizzato come santo era stata usata per secoli, fino a quando fu fatta fondere durante la rivoluzione guidata da Oliver Cromwell, quando re Carlo II fu decapitato.
Fu Giorgio V a usarla nuovamente
La nuova corona di Sant’Edoardo fu poi usata per sole altre due incoronazioni (Giacomo II nel 1685 e Guglielmo III nel 1689). Poi passò di moda e rimase inutilizzata per oltre 200 anni. Re Edoardo VII la scelse per la sua incoronazione nel 1902, ma poi si ammalò e dovette ripiegare su una corona più leggera per la cerimonia. Fu Giorgio V il primo ad usarla nuovamente e per l’occasione la corona assunse l’attuale aspetto, con l’inserimento permanente delle gemme. Anticamente le pietre preziose erano rimovibili e alcune venivano affittate per la cerimonia.
Le 44 gemme incastonate su montature d’oro e smalto
Oggi nella corona vi sono 444 gemme – zaffiri, rubini, ametiste, topazi e acquamarine – incastonate su montature d’oro e smalto. Appoggiata su una fascia di pelliccia d’ermellino, la corona reca all’interno una berretta di velluto rosso. La sua silhouette con i quattro archi d’oro, riuniti al centro con un globo sormontato da una croce, era il logo della monarchia britannica sotto il regno di Elisabetta e come tale figura ancora sugli stemmi della posta, la polizia, i passaporti e i documenti ufficiali. Carlo invece ha scelto un’alta corona, ma intanto quella di San’Edoardo è l’icona dell’incoronazione su Twitter.