“Bella Ciao” inno pacifista a scuola? FdI protesta a Parma: “No a canzoni faziose, meglio Dylan…”

5 Mag 2023 16:16 - di Lucio Meo

I bambini “partigiani” piacciono assai alla sinistra, molto più dei balilla, ovviamente. Ed ecco che anche a Parma c’è chi cerca di arruolarli alla causa, in nome del pacifismo e delle campagne contro la guerra, chiedendo di far suonare a scuola, alla festa di fine anno, l’inno della sinistra “Bella Ciao”. Una iniziativa che ha visto la reazione immediata di Fratelli d’Italia che annuncia un’interrogazione in Comune sulla decisione di far cantare la canzone popolare dedicata alla Resistenza da un gruppo di bambini durante la festa di fine anno scolastico in programma tra qualche settimana. Qualcuno ci aveva provato anche in Parlamento…

A Parma “Bella Ciao” anche a scuola…

Accade alla scuola elementare “Cocconi” di Parma, con una protesta che nasce anche da qualche docente non “compagno” evidentemente. Fratelli d’Italia ha reagito in Consiglio comunale. “Il canto popolare, adottato come inno partigiano – ha tuonato il consigliere di Fdi Priamo Bocchi dalle pagine della Gazzetta di Parma – è rappresentativo di una fazione di quella guerra civile che nel 1943-45 (e anche oltre) ha conosciuto eccidi, fosse comuni, regolamenti di conti, sevizie, barbarie. Trovo triste che, invece di provare a costruire una memoria storica finalmente riappacificata, una scuola elementare persista a indottrinare le menti e le coscienze di ignari bambini attraverso quel catechismo della Resistenza che pretende di dividere i loro trisnonni in buoni e cattivi. A quei bambini non verrà spiegato che molteplici frange di coloro che cantavano l’inno partigiano ‘Bella ciao’ e che imbracciavano il mitra contro i loro connazionali auspicavano non la libertà ma la sottomissione dell’Italia all’Urss attraverso l’instaurazione di un regime comunista. Bella ciao – è il parere di Bocchi – non è una canzone nella quale si rispecchiano tutti gli italiani e se le maestre della scuola Cocconi intendono essere davvero educatrici prima che attiviste di qualche fazione politica, insegnino ai loro bambini la storia italiana in modo obbiettivo; e i valori di pace e fratellanza e il disprezzo della guerra attraverso altre e più idonee canzoni”. Il consigliere di FdI si spinge oltre e suggerisce di adottare, a scuola, un pezzo davvero pacifista e non di parte, come  “Blowing in the wind”, di Bob Dylan, non certo tacciabile di simpatie destrorse…

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