A 35 anni dalla morte la lezione di Almirante è quanto mai preziosa. Peccato che alcuni non la capiscano

22 Mag 2023 17:41 - di Viola Longo
almirante

Il 22 maggio 1988 moriva Giorgio Almirante. A 35 anni dalla scomparsa, la lezione dello storico leader del Msi non perde d’attualità. Anzi, si dimostra sempre più preziosa. In questi giorni di imbarbarimento del confronto politico, in cui c’è chi cerca di mistificare e minimizzare anche un episodio grave come l’aggressione al ministro Roccella al Salone del Libro, varrà infatti la pena ricordare il profondo senso delle istituzioni e il rispetto per l’avversario politico che sempre hanno caratterizzarono l’azione e le battaglie, anche quelle più aspre, di Almirante.

La lezione di Almirante sul senso dello Stato e il rispetto dell’avversario

Fu su questo aspetto che con grande forza, con estrema chiarezza si soffermò anche Giorgio Napolitano, nel famoso messaggio del 2014 che inviò a Donna Assunta in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita, avvenuta il 27 giugno 1917.  “Giorgio Almirante è stata espressione di una generazione di leader di partito che, pur da posizioni ideologiche profondamente diverse, hanno saputo confrontarsi mantenendo reciproco rispetto, a dimostrazione di un superiore senso dello Stato che ancora oggi rappresenta un esempio”, affermò l’allora presidente della Repubblica.

A 35 anni dalla morte il leader del Msi è ancora un esempio

Un riconoscimento importante che certa sinistra non ha mai voluto accogliere per quello che era: la certificazione, per chi ancora voleva negarla, della grandezza della figura di Almirante. Soprattutto, un riconoscimento che poneva l’accento su un modo di fare politica che guardava sempre prima di tutto al bene dell’Italia. Ma che, purtroppo, alcuni rigettano pervicacemente.

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