“Una via Rasella anche alla Sapienza”: l’agghiacciante volantino dei “democraticissimi” compagni
Agghiaccciante. Verso il 25 aprile con violenza. Sono i “democraticissimi” studenti di sinistra a chiamare a una “Via Rasella alla Sapienza: fuori i fascisti da giurusprudenza”. Vittime designate gli studenti di destra. Prosegue la civilissima mobilitazione per la giornata del 25 aprile. Striscioni intimidatori e un manifesto campeggiano sulle mura dell’Ateneo romano. Il volantino è diffuso dall’organizzazione di estrema sinistra Cambiare rotta, ed è un incitazione ad atti criminali. La scusa è lunare: «Contro la legittimazione dei fascisti, dal governo al nostro Ateneo, contro le loro infami intimidazioni».
“Via Rasella alla Sapienza: fuori i fascisti da Giurisprudenza”: volantini e striscioni ignobili
Evocare una nuova via Rasella- e le parole hanno un senso- significa evocare bombe proprio come accadde all’epoca. Prendere alla lettera il volantino fa orrore. Come sia possibile pensare e scrivere tale infamia non è dato sapere. Ha una sua disgnosi Daniele Capezzone, che su twitter scrive: «Questi sono pazzi (e pericolosi)». Ricordiamo che lo scrittore ed editorialista della Verità fu accolto nella violenza egli fu impedito di parlare ad un convegno proprio alla Sapienza. Tanti i commenti che ne sono seguiti. Scrive uno studente: “la cosa buffa è che risultano intoccabili”. “Provocatori violenti, cercano lo scontro”. Un altro utente entra direttamente nel merito del “proclama” rosso: ” Auspicano un attentato per uccidere quelli che loro chiamano fascisti?”. “Che anime brutte”, scrive un altro.
Verso il 25 aprile: il collettivo rosso auspica una caccia all’uomo?
Altro che festa della Liberazione, qui – in questa aberrante interpretazione degli studenti di sinistra- si auspica una caccia all’uomo. E del resto il clima che precede questa data è stato gonfiato di aspettative insane dal 25 settembre. Giornaloni e intellettuali di sinistra si sono esercitati dal giorno dopo la vittoria del centrodestra sul quesito: “Cosa farà la Meloni il 25 aprile? E la Russa? E via con i dilemmi. Dalla Gruber ricordiamo un Giannini invasatissimo, direttore della Stampa, porsi questa domanda. Mai prima d’ora questa data era stata caricata e usata in maniera così palesemente ostile ed ossessiva. La criminalizzazine del presidente del Senato ha poi invelenito ulteriormenteo il clima.
Prove generali di 25 aprile: a parti invertite, cosa sarebbe successo?
Sottovalutare questa istigazione a commettere violenza, solo perché arriva dalla sinistra studentesca è molto pericoloso. A parti invertite sicuramente non succederebbe, fa notare Libero che dedica all’episodio molta attenzione. “Domanda – scrive Storace- : se le organizzazioni studentesche di destra annunciassero un raduno nazionale alla Sapienza; quale sarebbe la reazione dei salotti buoni nelle redazioni che tacciono di fronte a tanti annunci di violenze verso il 25 aprile?”. Interrogstiva retorica, ovviamente.