Uccise con un piede di porco la studentessa italiana Valentina Tarallo: preso in Senegal dopo 7 anni
Si chiama Djiby Ba e ha 43 anni, l’uomo arrestato in Senegal con l’accusa di aver ucciso Valentina Tarallo, la studentessa italiana uccisa l’11 aprile 2016 a Ginevra, nella zona dell’ospedale. Lo annuncia il pubblico ministero svizzero citato dal quotidiano elvetico 20 Minuten. Quella sera la ragazza, di 28 anni, fu uccisa per strada con una sbarra di ferro mentre stava tornando a casa.
Djiby Ba all’epoca aveva 36 anni e che ha anche nazionalità italiana acquisita attraverso un precedente matrimonio. Aveva sposato una donna di Cislago, nel varesotto, che lo aveva denunciato per maltrattamenti. Espulso dall’Italia nel 2014, l’uomo era finito in Svizzera, dove aveva conosciuto la giovane. In questi 7 anni avrebbe utilizzato quattro identità differenti per sfuggire all’arresto ma era già stato localizzato nel 2020 nel Paese natio. Viste le leggi vigenti in Senegal, non potrà essere estradato in Svizzera ma sarà processato lì.
Femminicidio a Ginevra: Valentina Tarallo uccisa mentre tornava a casa
La vittima del femminicidio, Valentina Tarallo, 29 anni, di La Loggia, provincia di Torino, era una ricercatrice e dopo la laurea si era trasferita in Svizzera, dove frequentava un dottorato di Fisiologia cellulare e metabolismo.
L’uomo aveva atteso Valentina Tarallo sotto il suo palazzo e l’aveva massacrata con un piede di porco, lasciando l’arma del delitto accanto al cadavere con le sue impronte digitali sopra. Poi era fuggito e aveva lasciato la Svizzera, facendo perdere le proprie tracce per anni. Secondo quanto riportato sempre dal quotidiano 20 Minuten, nel marzo 2020 gli ispettori di Ginevra si sono recati per la prima volta in Senegal e hanno ottenuto conferma della presenza del sospettato. L’indagine ha stabilito che l’uomo aveva utilizzato quattro diverse identità. È stato arrestato dalla gendarmeria senegalese. Il Pubblico Ministero precisa che, vista la sua nazionalità, probabilmente non potrà essere estradato in Svizzera. Nei suoi confronti è stato quindi aperto un procedimento penale nel Paese dell’Africa occidentale.