Trump: l’unico crimine che ho commesso è difendere la nostra Nazione da chi vuole distruggerla

5 Apr 2023 9:43 - di Paolo Lami
TRUMP PARLA ALLA FOLLA DI CENTINAIA DI SOSTENITORI DOPO LA SUA INCRIMINAZIONE

“L’unico crimine che ho commesso è difendere senza paura la nostra Nazione da coloro che cercano di distruggerla”, ha rivendicato ieri sera Donald Trump di fronte a una folla di sostenitori, dopo essere tornato nella sua proprietà di Mar-a-Lago, in Florida al termine dell’udienza imbastita dal procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, dichiaratamente democratico, che lo ha incriminato formalizzando 34 capi d’accusa di natura fiscale per falsificazione di bilanci.

L’accusa a Trump: quei 130.000 dollari pagati attraverso una società

In sostanza Trump è stato accusato di aver pagato, attraverso una sua società, 130.000 dollari al suo avvocato per rifonderlo della cifra che il legale aveva già pagato alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio rispetto alla relazione che la donna aveva avuto con il tycoon. Era il 2016, Trump era in campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca e riteneva che se la pornostar avesse parlato lo avrebbe danneggiato dal punto di vista reputazionale.
E ora che Trump ha annunciato la sua candidatura per la campagna elettorale della Casa Bianca nel 2024, i dem Usa, che al momento non hanno un candidato credibile, hanno scatenato la campagna mediatico-giudiziaria con procuratori e giudici dichiaratamente liberal per azzopparlo.

L’ex-presidente americano ieri sera si è scagliato contro il procuratore, che “ha messo insieme un’incriminazione ridicola. Il criminale è il procuratore – ha aggiunto Trump – e dovrebbe come minimo dimettersi”.

E’ la prima volta che un ex-presidente statunitense viene processato

Il discorso di Trump dopo la prima udienza di un processo clamoroso – è la prima volta che un ex-presidente degli Stati Uniti viene processato – era molto atteso.

“Hanno montato un caso che non esiste, allo scopo di far saltare la mia candidatura alla prossime elezioni. Non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America“, ha detto Trump davanti ai suoi supporter. Che erano accorsi a centinaia a sostenerlo, armati di cartelli, urlando slogan davanti al Tribunale di New York dove l’ex-presidente americano ha respinto ogni addebito che gli è stato rivolto, a partire da quello di aver pagato l’attrice di film per adulti Stormy Daniels durante la campagna presidenziale del 2016.

Trump: falso caso per ostacolare la mia campagna elettorale 2024

Trump ha ribadito che le accuse contro di lui hanno lo scopo di far deragliare la sua candidatura: “Questo falso caso è stato presentato solo per interferire con le imminenti elezioni del 2024. E dovrebbe essere abbandonato immediatamente. A quanto pare, praticamente tutti coloro che hanno esaminato questo caso, compresi i ‘rino’ (i repubblicani solo di nome – ndr) e persino i democratici più accaniti, affermano che non vi è alcun crimine e che non avrebbe mai dovuto essere intentato”.

Sapeva che non c’era nessun caso – ha detto Trump attaccando frontalmente il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, un nero cresciuto ad Harlem, icona e testa d’ariete dei circoli liberal. – Ecco perché la scorsa settimana ha ritardato di un mese e poi l’ha immediatamente ripreso e ha lanciato questa ridicola accusa“.

Nel suo discorso, l’ex-presidente americano non ha risparmiato nemmeno Juan Merchan, il giudice della Corte Suprema di New York che presiede il processo contro di lui per il caso Stormy Daniels: “Ho un giudice che odia“, ha detto Trump. Che è tornato anche sull’altra questione con la quale stanno cercando di incastrarlo, cioè il presunto trattenimento illegale di documenti riservati dopo che ha lasciato la Casa Bianca.

La mossa contro Trump un boomerang per i dem Usa e per Biden

Una mossa che si è rivelata un boomerang per i dem. E che si è rivoltata contro lo stesso Biden, accusato anche lui di aver trattenuto documenti dopo aver lasciato la Casa Bianca da vicepresidente di Barack Obama.

Tutti i presidenti hanno portato via documenti a fine mandato“, ha avuto buon gioco a dire Trump ieri sera.

Difendendo la sua gestione dei documenti governativi, che è oggetto di un’indagine federale in corso, l’ex-presidente americano ha ripetuto che molti altri ex-presidenti hanno portato con sé documenti dopo aver lasciato la Casa Bianca.

“Portare apertamente scatole di documenti e soprattutto vestiti e altre cose a casa mia – ha detto – è qualcosa che il presidente Obama ha fatto, i Bush hanno fatto, Jimmy Carter ha fatto, Ronald Reagan ha fatto. Tutti lo hanno fatto”.

 

 

 

Commenti

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  • Vittorio Martemucci 5 Aprile 2023

    CHE STRANO .Tu guarda caso a quando e’ stato spostato il Processo a TRUMP ,nientemeno che a Gennaio 2024 ,non prima e non dopo,solo allora i Magistrati USA saranno liberi da impegni per giudicare il “pregiudicato ” Trump AHAHAHAH