Pnrr, la Roma di Gualtieri è in affanno: in cantiere solo il 9% delle opere, a gara 110 milioni su 4 miliardi
Pnrr, croce e delizia anche per la Capitale. Le opposizioni, Pd in testa, criticano quotidianamente il governo che sarebbe allo “sbando” per l’attuazione del piano di finanziamenti europei. Ma Roma, guidata dal sindaco dem Gualtieri, non è certo un esempio di efficienza. L’atterraggio dei progetti finanziati con il Pnrr al momento è una chimera. Secondo il monitoraggio dell’Osservatorio inaugurato a inizio 2023, solo il 9% delle opere previste è attualmente un cantiere aperto. Dei circa 4 miliardi di euro arrivati alla Capitale (che finanziano 2.263 progetti), solo 110 milioni sono stati messi a gara. Il ritardo è spaventoso e il rischio di non farcela è concreto.
Pnrr, Roma in grave ritardo sui progetti finanziati
Anche per i Comuni, infatti, come per tutta Italia, la scadenza imposta da Bruxelles è quella del 2026. Tra tre anni, dunque, l’Unione europea chiederà il conto di quanto realizzato. E la Capitale non brilla per lavoro. Al momento, come riporta Roma today, sono appena 427 i progetti per i quali è stato ottenuto un codice identificativo gara. A fronte di progetti ancora solo sulla carta. Dalla costruzione di nuovi edifici scolastici a quella di case popolari. Dai lavori sulla grande viabilità passando per i progetti sociali e la mobilità, Roma rischia seriamente.
I numeri smentiscono le previsioni di Gualtieri
I numeri smentiscono finora le previsioni rosee del sindaco Gualtieri. Che il 30 marzo aveva annunciato che entro la scadenza del 2026 Roma sarebbe stata in grado di spendere 500 milioni di euro. La cifra, invece, corrisponde esattamente alla metà di quanto viene investito per 427 progetti. Che a oggi, secondo l’Osservatorio, hanno ricevuto il codice identificativo di gara. Di questi, il 40% è in fase di progettazione (affidata o conclusa). E di questo 40% il 9, pari a circa 80 milioni di euro, è composto da cantieri già aperti. Mancano quindi 420 milioni di euro, a tre anni dalla scadenza.
La Capitale è in affanno anche per il Giubileo 2025
Finora già su due interventi previsti si è andati oltre la scadenza, come si scopre consultando Open Pnrr, il portale creato dalla Fondazione Openpolis, che monitora lo stato dell’arte della messa a terra dei progetti finanziati dal Piano. Parliamo della tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano e degli investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali. Non va meglio per i progetti per l’Anno Santo del 2025, dove Gualtieri ha promesso miracolose accelerazioni. Per il Giubileo, che inizierà ufficialmente l’8 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa, il commissario straordinario e Sindaco ha firmato 5 ordinanze. Per abbattere i tempi e avviare le prime opere ritenute fondamentali.