Osho: non sventolo bandiere rosse, ma odio le etichette. Giorgia? Ha un’ironia simile alla mia
Né aedo satirico né ideologo del centrodestra. «Faccio satira e non mi piacciono le etichette, anche se certo è risaputo che non vado in giro sventolando bandiere rosse»: Osho, al secolo Federico Palmaroli, replica dalle colonne del Corriere della sera a chi, vedendolo agli Stati generali della cultura di destra, l’ha prontamente inserito nella lista degli artisti di… Nello specifico, Fratelli d’Italia per l’occasione. Così come accaduto per Pino Insegno, bollato come un fedelissimo andato a battere cassa dopo la vittoria elettorale di settembre, e sul quale lo stesso Osho commenta ironico come da par suo: «Dicono che l’anno prossimo condurrà Sanremo, vi è chiaro che è una fregnaccia, sì?»…
Osho e le etichette, la replica in un’intervista al “Corriere”
Un passaggio automatico, nato certamente dal fatto che stiamo parlando di uomini di satira e di spettacolo ascrivibile certamente a un mondo politico non di sinistra, su cui però l’intellighenzia e i social della sinistra ala caviale sono subito corsi a imprimere la lettera scarlatta dei fedelissimi di FdI lanciati alla conquista della Rai. Un punto su cui, ancora una volta, Osho replica netto e inequivocabile: «Non andiamo a occupare proprio niente. Anche se fosse, dove sta il problema? La sinistra lo ha fatto per anni e non è che, con loro al governo, ho visto nascere eccellenze televisive, quindi?». Non mancando peraltro di puntualizzare:« Alla destra piacciono pure artisti di sinistra. Il contrario non succede mai».
«Buffone di corte anche no. E nemmeno ideologo del centrodestra, non ne ho la sostanza»
Ma questa inestinguibile sete di etichettare e bollare va stretta a Osho. Almeno quanto la tendenza a marchiare in negativo l’appartenenza a una visione, politica e culturale di destra, che dopo decenni di appalti e presidi dem, turba salottieri e addetti ai lavori che in quel mondo non si riconoscono. Da qui, l’insostenibile pesantezza di dover sempre chiarire e giustificare. Come il vignettista fa oggi in un intervista al Corriere in cui, dovendo argomentare su approcci e riferimenti nel suo lavoro, Osho spiega: «Mai avuto tessere di partito. Non amo i dogmi, anche se il mio pensiero va più a destra e non l’ho mai nascosto, dichiarando simpatia per FdI quando stava al 3%, non è che ora passo all’incasso».
«Faccio satira e non mi piacciono le etichette… il mio pensiero va più a destra e non l’ho mai nascosto»
E ancora. «Non pretendo niente, non mi è stato offerto niente. Peraltro detesto parlare di politica e comunque sono stato ospite dei Cinque Stelle e pure alla Festa dell’Unità di Rimini». Eppure, rivolgendosi a chi lo addita mentalmente come un proscritto, Federico Palmaroli è spesso indotto a dare giustificazioni e chiarimenti. Sentendosi persino costretto a spiegare – come fa il Corriere della sera – che non è che il fatto «che alla vicepresidenza della commissione di Vigilanza ora sieda Augusta Montaruli, sua ex fidanzata», significhi che ora il vignettista avrà un programma a Viale Mazzini. Tanto che , sul punto, precisa: «Una storia di due anni fa, durata sei mesi, ormai sono un single refrattario, cerco la passione, temo la noia. Sono contento per lei, ma per principio non chiedo mai nulla».
Il rapporto di stima e di amicizia con Giorgia Meloni
Per non parlare del suo rapporto di stima e di amicizia con il presidente del Consiglio. Un rapporto nato già nel 2016, quando Osho era ancora un semplice fake del santone indiano. Un legame su cui nell’intervista la voce satirica dichiara: «Giorgia si diverte moltissimo, ha un’ironia simile alla mia». E ancora: «Mi ha voluto conoscere tramite un’amica comune, ci siamo visti in un bar. Rideva: non le importava come la pensassi, potevo pure essere dei centri sociali». Una frequentazione costante ma più diradata oggi, che è circoscritta ai rispettivi ruoli e impegni. Tanto che Palmaroli dichiara: «Ora ci scambiamo messaggini: “Com’è Bali?”, “Che carina Ginevra” o — quando era in India — “Dì che sei amica di Osho che ti trattano bene”. Non le parlo di politica, sennò sai che palle, poveraccia».
Osho, il super-trasversale: tra i suoi fan a sinistra Corrado Guzzanti e Fratoianni
Nessun trattamento di favore, insomma: «Giorgia è molto simpatica nel privato – sottolinea Osho – è una “battutara”, mi fa molto ridere». E non è che il ruolo che oggi ricopre, e meno che mai l’amicizia che premier e artista condividono, la renda esente dalla vignette… «Prima però gliele faccio vedere… Scherzo dai», ironizza Osho, il «super-trasversale». Che alla fine della chiacchierata giornalistica aggiunge anche: «I colleghi di sinistra mi stimano. Makkox sicuro. Vauro non so. Corrado Guzzanti dice che sono il suo umorista di riferimento, e non è proprio un naziskin». Non solo. Lo stesso dicasi per gli esponenti politici. «Avoja. Elly Schlein mi segue sui social. E come annota il quotidiano di Via solferino, «tra i groupie di Palmaroli è iscritto Nicola Fratoianni di Sinistra italiana». Con Osho che aggiunge: «Dopo il decreto anti-rave che puniva i raduni illegali di più di 50 persone, ho montato lui e Bonelli che dicono sollevati: “Menomale, noi per fortuna a più di 50 non ci arriviamo mai”. E lui mi ha messo like su Facebook con la faccina sorridente»…