Michelangelo e l’autoritratto sul soffitto della Cappella Sistina: l’ardita tesi divide gli studiosi

20 Apr 2023 20:21 - di Redazione

Michelangelo potrebbe aver dipinto segretamente se stesso sul soffitto della Cappella Sistina del Vaticano, raffigurandosi come Dio con il braccio teso per infondere la vita a un Adamo sdraiato. L’ipotesi è avanzata da uno studioso italiano, Adriano Marinazzo, storico dell’arte del Muscarelle Museum of Art, museo universitario affiliato al College of William & Mary a Williamsburg, in Virginia (Usa), dove cura i progetti speciali.

“La nuova teoria, se vera, sottolinea l’ego smisurato di Michelangelo, o almeno il suo sfacciato senso dell’umorismo. L’intuizione, che sta prendendo piede tra gli studiosi del Rinascimento italiano, pone inoltre l’autoritratto dell’artista al centro di una delle immagini più famose dell’arte occidentale”, commenta “The Wall Street Journal” che ha pubblicato un articolo sull’ipotesi avanzata da Marinazzo.

“Michelangelo si considerava il Messia dell’arte, quindi ha un senso” questa ipotesi, ha dichiarato al “Wall Street Journal” Adriano Marinazzo, spiegando di aver fatto questa potenziale scoperta dopo aver studiato un sonetto che Michelangelo scrisse al suo amico Giovanni da Pistoia agli inizi del 1500. E a margine del sonetto c’è un piccolo disegno di un uomo che si presume sia lo stesso Michelangelo: è in piedi con le gambe incrociate e allunga la mano per toccare il dipinto, una rappresentazione piuttosto simile a quella di Dio ne “La creazione di Adamo” della Cappella Sistina. Il ‘reperto chiave’ ha una posa e una postura molto simile a quella del famoso dipinto, a ulteriore sostegno della tesi che la rappresentazione di se stesso possa essere stata del tutto intenzionale.

Marinazzo ha dichiarato al “Wall Street Journal”: “Michelangelo si è nascosto nel soffitto. Il volto è idealizzato perché Michelangelo era consapevole del suo naso schiacciato”. Ma la nuova teoria ha anche i suoi critici. Lo storico dell’arte rinascimentale Paul Barolsky ha detto di ritenere che non ci siano prove sufficienti che lo scarabocchio del margine sulla poesia abbia ispirato l’affresco finale. “Tutti hanno delle teorie, ma vanno provate meglio”, ha dichiarato Barolsky.

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