Il Tar accoglie il ricorso: MJ5 non sarà abbattuto. Da JJ4 a M62, la lista degli orsi problematici del Trentino

22 Apr 2023 16:30 - di Prisca Righetti
MJ5

Dopo un estenuante braccio di ferro tra Provincia e animalisti sull’emergenza orsi in Trentino, il Tar di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orso MJ5, che il 5 marzo aveva aggredito un uomo nel Comune di Malé. Il Tribunale amministrativo regionale ha mantenuto in vigore per l’animale soltanto la cattura, disposta con un’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Lo comunica in nona nota il Presidente di Leal, Lega Antivivisezione, Gian Marco Prampolini. Il quale, all’annuncio aggiunge anche il commento: «Con nostra grande soddisfazione il Tar ha accolto il ricorso di Leal dello scorso 20 aprile e le motivazioni formulate dal nostro ufficio legale».

MJ5, il Tar accoglie il ricorso e sospende l’ordinanza di abbattimento dell’orso

Non solo. In ferimento all’aggressione del 5 marzo, Prampolini ha voluto sottolineare anche che su quella mattina del mese scorso, quando MJ5 «aveva aggredito un uomo nel comune di Malè, all’uscita della Val di Rabbi, le dinamiche non sono chiare. E lasciano aperta l’ipotesi che il cane fosse sciolto e, non controllato, abbia innescato la reazione dell’orso». Concludendo con una considerazione di carattere generale, estesa a tutti gli esemplari di plantigradi considerati problematici in Trentino: «Vogliamo anche contestare i criteri di valutazione di pericolosità degli orsi considerati confidenti o “aggressivi”, in quanto vittime essi stessi in primis di azioni di disturbo spesso anche volontarie da parte di curiosi. Escursionisti. E ancora più spesso, cacciatori e bracconieri».

Dal monitoraggio all’informazione, fino a cattura e abbattimento: cosa prevede il piano d’azione

E allora, a proposito degli orsi considerati problematici del Trentino, dal monitoraggio all’abbattimento, sono diverse le azioni previste dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace). Opzioni che vanno dall'”intensificazione” dell’azione di controllo, alla “gestione oculata dei rifiuti organici”. Passando per un’opera capillare di informazione: ai proprietari e/o custodi del bestiame domestico. Ai proprietari e/o frequentatori abituali di baite isolate; ai possibili frequentatori dell’area (turisti, cercatori di funghi, ecc…). E ancora. Per la sistemazione notturna degli ovini, caprini e bovini in stalla e altre misure di protezione; per una sollecitazione alla celere rimozione degli animali morti in alpeggio. E «la cattura con rilascio, allo scopo di spostamento». Fino all’extrema ratio: quella dell’abbattimento.

Infine, arriva la tabella degli orsi problematici del Trentino (con MJ5 in lista)

A corredo di tutto, poi, arriva la tabella degli esemplari problematici. Quelli che, importati per ripopolare l’area, oggi sono diventati gli osservati speciali del Trentino. Eccoli elencati, in un rapido riassunto dello stato dell’arte.

1) JJ4. «L’esemplare di orsa, nata nel 2006, è risultata, dalle analisi genetiche condotte, la responsabile dell’attacco mortale sul Monte Peller dello scorso 5 aprile – ricostruisce Ispra e riporta l’Adnkronos –. Già in passato, tra il 2020 e il 2022, era stata responsabile di tre eventi, non mortali. La provincia di Trento ha emanato in data 8 aprile 2023 un’ordinanza per l’intervento di rimozione dell’orso. Con espresso richiamo alle competenze in materia di incolumità e sicurezza pubblica, che Ispra ha ritenuto coerente con le indicazioni del Pacobace».

2) MJ5. Per ciò che riguarda MJ5, riporta sempre la fonte, «questo esemplare si è reso responsabile di un attacco lo scorso 5 marzo a un cittadino di Rabbi, Comune in provincia di Trento. Ispra ha espresso parere in data 11 aprile 2023, ritenendo che la misura della rimozione proposta dalla provincia di Trento fosse coerente con il Pacobace».

3) M62. «M62 è un maschio di orso nato nel 2018. Dal maggio 2021, all’aprile 2022, l’esemplare ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultati adottabili le misure previste dal Pacobace, anche energiche», spiega l’istituto. All’Ispra «è pervenuta lo scorso 13 aprile, la richiesta di valutazione da parte della Provincia di Trento. L’Istituto sta quindi conducendo un’attenta analisi tecnico-scientifica, tenendo conto di quanto previsto dal Pacobace».

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