Cinema, Sangiuliano: “I film nelle sale per non oltre 105 giorni prima della distribuzione nelle piattaforme”

12 Apr 2023 18:55 - di Redazione

“Oggi al Mic si è insediato il nuovo Consiglio Superiore dello Spettacolo, presieduto da Eleonora Abbagnato. Ne fanno parte donne e uomini che già hanno dimostrato il loro valore in questo settore: lo spettacolo è parte fondamentale del nuovo immaginario italiano”. Lo scrive sul suo profilo Twitter il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Che dà un’altra notizia proprio su un settore per eccellenza promotore di immaginario: il cinema. “E’ intenzione di questo governo promuovere un intervento organico che fissi per tutti i film, italiani e stranieri, anche non destinatari di benefici statali, un periodo di permanenza in sala non superiore ai 105 giorni, fatta salva la possibilità di deroga”. Lo ha specificato rispondendo alla Camera a un question time sulle iniziative urgenti a sostegno del settore cinematografico.

Sangiuliano: Film in sala per non oltre 105 giorni

Allo stato attuale, ha detto il ministro, “per quanto riguarda le finestre temporali il lasso di tempo minimo che deve trascorrere tra le proiezione nelle sale e la distribuzione sulle piattaforme digitali è ritornato ad essere di 105 giorni. Durante l’emergenza Covid questo termine era stato ridotto a 30 giorni con un decreto firmato dall’allora ministro Franceschini e poi annullato dal Tar. Valuteremo se è il caso di appellare questa sentenza del Tar. Ma io ritengo congruo il limite dei 105 giorni. Il governo ha affrontato con serietà e impegno le problematiche degli imprenditori del settore cinematografico. Uno dei miei primi atti è stato firmare un decreto che ha stanziato 10 milioni di euro per incentivare il ritorno in sala del pubblico dopo la pandemia”, ha concluso.

Sangiuliano: le misure in cantiere per i lavoratori dello spettacolo

Il ministro è poi intervenuto sull’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo. “La questione ci sta a cuore e a breve la risolveremo. Sta a cuore a me e all’intero governo. Siamo consapevoli della rilevanza del corposo processo di riferimento che siamo chiamati a realizzare. Vogliamo procedere speditamente per l’attuazione delle deleghe previste da questa legge”. “Devo dire – ha sottolineato – che però il differimento del termine è imputabile a circostanze che non dipendono da noi. Con specifico riferimento all’indennità di discontinuità – ha continuato – si è di recente avuto, con l’ultima legge di bilancio, un incremento della dotazione del fondo volto a finanziare tale misura. Il fondo è stato incrementato di 60 milioni di euro per il 2023, di 6 milioni di euro per il 2024 e di 8 milioni di euro per il 2025. Risorse che si aggiungono ai 40 milioni di euro annui previsti dalla norma istitutiva del fondo”.

“Abbiamo istituito un tavolo con gli operatori dello spettacolo”

Si tratta, ha evidenziato il ministro, di “un ulteriore tassello che ci consente di lavorare all’introduzione di questa indennità che si configura come un importante strumento per fare fronte alla discontinuità riguardante i rapporti di lavoro nel settore dello spettacolo. Abbiamo costituito una serie di tavoli con le categorie che operano all’interno di questo settore perché ci sembra giusto che i lavoratori dello spettacolo partecipino con le loro idee e i loro suggerimenti alla determinazione delle decisioni che si andranno ad assumere in questo ambito”, ha concluso.

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