Casa Balla diventa museo permanente: il Mic e il Maxxi la acquisiscono al patrimonio dello Stato

5 Apr 2023 17:38 - di Redazione

A grande richiesta, giovedì 6 aprile 2023 riapre al pubblico la casa futurista di Giacomo Balla a Roma: un’opera d’arte totale dove il maestro visse e lavorò con la moglie Elisa e le figlie Luce ed Elica dal 1929 sino alla morte. L’annuncio è arrivato martedì, dopo la visita privata alla Casa del ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, accompagnato dal Presidente del Maxxi Alessandro Giuli. “La preziosa testimonianza di questa casa d’artista, integralmente conservata, ha il merito di far comprendere fino nell’intimo la potenza creativa di uno dei protagonisti della principale avanguardia italiana del XX secolo. Il Ministero della cultura pertanto acquisirà insieme al MAXXI Casa Balla al patrimonio dello Stato, rendendola un bene permanentemente aperto al pubblico”, ha dichiarato Sangiuliano.

Casa Balla è stata aperta a giugno 2021 per la prima volta dopo 30 anni, in occasione dei 150 anni dalla nascita del maestro (Torino 1871 – Roma 1958), grazie alla collaborazione interistituzionale del Maxxi con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e il contributo di Banca d’Italia. Visitabile fino al 31 dicembre 2022, ha registrato sempre il tutto esaurito. Questa nuova apertura è una prima risposta alle tante richieste arrivate al Maxxi da studiosi, accademici, storici dell’arte e dal pubblico di tutto il mondo. Casa Balla resterà aperta dal giovedì alla domenica, dal 6 aprile al 15 luglio 2023, con ingresso scaglionato per fasce orarie (biglietti acquistabili su casaballa.maxxi.art o alla biglietteria del museo, da 12 a 18 Euro).

A Casa Balla l’arte investe tutto. Gli oggetti creati per l’uso quotidiano come tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle, convivono con quadri, disegni e sculture creando un unico, caleidoscopico progetto totale, in linea con il manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915.

La casa di via Oslavia è stata per la famiglia Balla un laboratorio di sperimentazione, un’officina creativa, una sorta di antica bottega rinascimentale, divenendo così un’opera d’arte totale. La sua apertura al pubblico aggiunge un tassello fondamentale nella cultura e nella storia dell’arte italiana e mondiale, oltre a essere fonte di ispirazione e punto di riferimento per le giovani generazioni di artisti.

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