Addio al compositore Ryuichi Sakamoto: vinse l’Oscar per “L’ultimo imperatore” di Bertolucci
Il musicista giapponese Ryuichi Sakamoto, acclamato compositore vincitore del premio Oscar per la miglior colonna sonora per il film “L’ultimo imperatore” (1987) di Bernardo Bertolucci, realizzata insieme all’inglese David Byrne e al cinese Cong Su, è morto all’età di 71 anni a Tokyo per un tumore.
L’annuncio della scomparsa, avvenuta martedì 28 marzo, è stato dato oggi alla stampa giapponese dalla sua società di gestione. Ammirato per le sue sperimentazioni di musica elettronica, Sakamoto ha vinto premi internazionali – oltre all’Oscar, un Grammy e un Bafta – per il suo lavoro come artista solista e come membro della Yellow Magic Orchestra. Il suo primo lavoro cinematografico di rilievo, “Furyo” di Oshima Nagisa, risale al 1983: una scommessa vinta non solo sul piano musicale, grazie soprattutto alla canzone “Forbidden colours” (composta con David Sylvian, ex cantante dei Japan): in questo film Sakamoto ha esordito come attore, rivelando doti non comuni mentre, racchiuso in una maschera gelida e morbosa, si contrappone sul grande schermo a David Bowie (coprotagonista del film).
Nato a Nakano (Tokio) il 17 gennaio 1952, musicista di formazione classica, ma votato alla musica popolare, Ryuichi Sakamoto ha iniziato a comporre per il cinema dopo essersi affermato sulla scena del pop giapponese con la Yellow Magic Orchestra. La sua capacità di accogliere le sollecitazioni più disparate, coniugando influenze occidentali e tradizioni orientali, è stata messa a frutto nel cinema da registi come Ōshima Nagisa, Brian De Palma, Volker Schlöndorff, Pedro Almodóvar oltre che Bertolucci, grazie