Violenza a Roma: adescavano ragazzi gay in chat, li riempivano di botte e li rapinavano
Inaudita violenza a scopo di rapina contro alcuni ragazzi gay. Botte e insulti alle vittime. Arrestati tre giovani che avevano organizzato le aggressioni contro almeno undici giovani omosessuali, utilizzando una chat di incontri per Lgbt+. Nel mese di febbraio e marzo il servizio Gay Help Line ha raccolto le segnalazioni di 8 ragazzi gay che hanno raccontato di essere stati vittima di rapine, minacce e insulti durante gli incontri. I fatti sono accaduti nel territorio di Roma e dintorni.
Come tendevano la trappola ai ragazzi gay
I sospettati contattavano le vittime su una chat di incontri per ragazzi gay, su cui avevano creato un profilo falso. All’appuntamento però, si presentavano in tre: uno era alla guida di un’auto grigia e due invece si nascondevano nei sedili posteriori. Quando il ragazzo entrava nel veicolo, lo braccavano e con pugni e botte lo costringevano a consegnare il portafoglio, il telefono o oggetti di valore. Quasi sempre, l’azione era accompagnata da insulti omofobi, sputi e atti di scherno: «Hai visto cosa succede a fare il frocio!», «Sei un frocio di merda». In alcuni casi veniva anche utilizzata la minaccia di rivelare l’orientamento sessuale della vittima o di diffondere fotografie compromettenti scambiate in chat per costringere la persona a prelevare soldi dal bancomat o in casa.
L’osservatorio per la sicurezza
Gay Help Line ha coinvolto l’ Oscad, osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ufficio interforze del dipartimento di pubblica sicurezza, che si è immediatamente attivato al fine di fare da raccordo con riferimento agli episodi delittuosi ponendoli all’attenzione delle forze di Polizia Procedenti. Gay Help Line ha offerto subito supporto legale e psicologico alle persone coinvolte, sostenendo tanto chi ha denunciato quanto chi non ha ancora trovato il coraggio di farlo. L’azione violenta verso l’orientamento sessuale infatti, crea nelle vittime un forte trauma.