Utero in affitto, Fedriga: “Una barbarie, mamma e papà non si aboliscono. I diritti dei figli vengono prima”

30 Mar 2023 10:04 - di Eugenio Battisti

“Nel 2022 finalmente, per la prima volta dopo anni, abbiamo appiattito la curva della differenza tra decessi e nascite. Due nascite in più dei decessi. Bisognerà capire se è un fatto strutturale. Ma questo è un risultato delle politiche importanti che abbiamo fatto a favore della famiglia”. Così Massimiliano Fedriga in una lunga intervista alla Stampa a tre giorni dalle regionali in Friuli.

Utero in affitto, Fedriga: una barbarie

Il governatore uscente ha molte chance di essere rieletto alla guida del Friuli. Sostenuto dal centrodestra compatto e da una lista civica pesante, fa il punto sul lavoro fatto in questi anni. Guarda alla sfide e scende in campo sui temi caldi dell’attualità politica. Maternità surrogata compresa, che giudica senza mezzi termini “una barbarie“.

“I diritti dei bambini vengono prima di tutto”

“Penso che ognuno abbia diritto di esprimere e vivere il proprio orientamento come meglio crede”, chiarisce a proposito delle famiglie Arcobaleno. “Altra cosa sono i diritti dei bambini che sono i soggetti più deboli e devono essere tutelati. E sentire parlare con leggerezza di utero in affitto lo trovo pericoloso. Dire che una vita non ancora concepita non ha diritto, in potenza, ad avere un papà e una mamma è una cosa che allontana dai diritti dei più deboli”.

I figli hanno diritto ad avere papà e mamma

E per i figli che nascono da coppie omogenitoriali? «Avranno avuto comunque una mamma e un papà che li hanno concepiti no? Dopodiché se il singolo ha il proprio orientamento e la propria vita io difenderò questa scelta. Ma non significa eliminare figura materna e paterna“. Il problema per il governatore del Friuli Venezia Giulia sta a monte. “È la pratica dell’utero in affitto che è oggettivamente barbara. Dove si sfrutta l’utero di una donna e dove si compra una vita. Il problema è riconoscere questa pratica come un fatto gravissimo, prima di ogni altra considerazione”.

Cambio di sesso, la carenza dei medici è più grave

Anche in Friuli, come in Veneto,  c’è una struttura ospedaliera per il cambio di sesso. “Lo prevede la norma nazionale. Però io credo che le priorità siano più la carenza di medici e infermieri”, puntualizza Fedriga. “Noi abbiamo quintuplicato gli investimenti. Oggi non troviamo medici e infermieri per il servizio sanitario nazionale. Quando la regione era guidata dalla sinistra aveva tagliato fino a 25 milioni di euro all’anno i fondi per i dipendenti per la sanità pubblica.  Noi li abbiamo aumentati fino a 105 milioni all’anno“.

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