Trump apre la campagna presidenziale col botto. Alla folla in delirio dice: rieleggetemi e sarete vendicati

26 Mar 2023 12:40 - di Lara Rastellino
Trump

Riparte dal Texas, affollatissimo teatro del suo primo comizio, la campagna elettorale di Donald Trump. Un bagno di folla che non si vedeva dai tempi dell’insediamento del tycoon alla casa Bianca, che appena sceso dal suo jet personale all’aeroporto di Waco, ha trovato ad accoglierlo migliaia di sostenitori che lo hanno salutato al grido di “Usa, Usa” e brandendo nelle mani cartelli con su scritto “Caccia alle streghe” (espressione da lui usata per le inchieste che lo incalzano, ndr). Un’ovazione, quella tributata dalla piazza di elettori americani all’ex presidente, celebrata con in sottofondo l’inno americano mixato con le parole di Donald Trump che si rivolge agli Stati Uniti definendoli «una sola nazione in nome di Dio, indivisibile e con libertà e giustizia per tutti».

Trump, primo comizio elettorale in Texas

Il discorso di Trump al comizio al l’aeroporto di Waco, scelto come location per il suo ritorno in campo, entra subito nel vivo: «Rimettetemi alla Casa Bianca, l’America sarà nuovamente un Paese libero e voi sarete vendicati». Apre così, l’ex inquilino della Casa Bianca, il discorso per la rielezione. Un discorso che non poteva – e non ha – voluto prescindere dall’invettiva contro le procure che lo indagano. E contro l’attuale presidente Biden. Siul primo punto, allora, il tycoon si dichiara “innocente”, rigettando in toto l’accusa di aver pagato in nero nel 2016 Stormy Daniels, la pornostar che aveva minacciato di rivelare, in piena campagna presidenziale, la loro breve relazione.

«Il procuratore di New York mi perseguita, ma non ha nulla»

«Il procuratore distrettuale di New York Alvin Bragg», dice Trump, «mi persegue senza avere niente. Non c’è reato, non è neanche un reato minore, non è una storia». Non solo. Trump definisce le inchieste che lo riguardano «qualcosa uscito direttamente dallo spettacolo horror della Russia stalinista». E sferra un durissimo attacco alle procure americane e al dipartimento Giustizia, per aver «rovinato famiglie, arrestando gente che non aveva commesso niente». Il riferimento, nient’affatto causale, è anche alle persone arrestate e processate per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.

Il pesante affondo di Trump contro Biden

Ma è soprattutto per il suo affondo anti-governativo contro il suo successore che la piazza si scalda e si entusiasma. «Il regime di Biden ha usato le forze dell’ordine e della giustizia come un’arma», tuona l’ex presidente. «Trasformando il Paese in una “repubblica delle banane”. Sarò il vostro guerriero. La vostra giustizia. E la vostra vendetta», assicura Trump alla folla in delirio a cui dà appuntamento per la battaglia del 2024. «I nostri nemici – incalza nel finale il tycoon – cercano disperatamente di fermarci. E i nostri avversari hanno fatto tutto il possibile per schiacciare il nostro spirito e spezzare la nostra volontà. Ma hanno fallito. Ci hanno solo reso più forti. E il 2024 è la battaglia finale. Sarà quella più importante»…

 

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