Tavolini all’aperto fino al 31 dicembre, Mio Italia: “Proroga sacrosanta, ma ora serve chiarezza”
Tavolini all’aperto, la proroga del governo al 31 dicembre dei provvedimenti assunti nell’immediato post-lockdown fa discutere. Il rischio, in alcuni casi, è lo scivolamento verso il fenomeno dei “dehors selvaggi”.
Tavolini all’aperto, Mio Italia chiede maggiore chiarezza
Lo sostiene Raniero Albanesi, presidente di Mio Italia, l’associazione che riunisce gli operatori del settore Horeca, accoglienza, ristorazione e ospitalità. “La proroga dei provvedimenti relativi ai dehors è sacrosanta- si legge in un comunicato di Mio Italia – ma rischia di essere vanificato dell’interpretazione di alcune amministrazioni comunali. Che hanno intimato agli esercenti di smantellare le strutture esterne. Serve, dunque, un intervento per far chiarezza e far comprendere gli errori che si stanno commettendo in alcune località”.
Dehors fino al 31 dicembre 2023
Il provvedimento, già prorogato tre volte e in scadenza il prossimo 30 giugno, grazie a un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Milleproroghe, slitterà a dicembre 2023. “Piccolo, quanto significativo gesto verso chi lavora, produce, e merita adeguato sostegno dallo Stato”. Così in una nota i senatori di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni, che hanno sottoscritto l’emendamento. Ora però si tratta di fare ‘atterrare’ senza disguidi l’ottimo proposito.
La proroga dell’imposta di bollo per gli aumenti delle materie prime
Albanesi sollecita anche altri interventi da parte del governo Meloni. A partire dalla proroga dell’imposta di bollo richiesta per i dehors. “Perché è vero – spiega – che i fatturati del 2022 sono tornati in linea con quelli del 2019- Ma non i margini netti, a causa degli aumenti delle materie prime, dei costi dell’energia. Senza dimenticare – aggiunge – che è terminato il periodo di moratoria previsto per i debiti contratti in relazione al periodo del covid”.
Tra le richieste la sterilizzazione degli oneri di sistema per l’energia
Insomma Mio Italia legge in controluce alcuni capitoli del Milleproroghe che riguardano il settore dell’ospitalità e dell’accoglienza messo a dura prova dalla pandemia. Al primo posto la richiesta di “sterilizzazione degli oneri di sistema per l’energia” anche per le aziende che hanno una potenza installata inferiore ai 16,5 kw. “Siamo ancora in attesa – conclude il presidente di Mio Italia – che sul sito di Invitalia esca il bando, firmato il 28 agosto 2022, dall’ex ministro del Mipaaf. Poi approvato ma non ancora operativo. Che prevedeva un fondo perduto del 70% sino a un massimo di 30.000 euro per l’acquisto di nuovi beni strumentali”.