Sangiuliano proclama “Genova Capitale italiana del Libro 2023” e annuncia: “Donerò la mia biblioteca”

9 Mar 2023 13:50 - di Redazione
Sangiuliano

Genova è la città Capitale italiana del Libro per il 2023. A proclamarla, leggendo il verdetto della giuria nella sala Spadolini del Collegio Romano sede del Mic, è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che durante l’annuncio ufficiale ha spiegato: «Promuovere la lettura è certamente fra i doveri fondamentali del mio ministero. E la Capitale del Libro, ovvero la proclamazione della città che per un anno simboleggia il valore della lettura, è una iniziativa che va in questa direzione».

Sangiuliano proclama “Genova Capitale italiana del Libro per il 2023”

Non solo. Perché concentrandosi sul valore della lettura, il ministro Sangiuliano ha sottolineato come «il libro non è un semplice oggetto, ma un mondo. Una dimensione etica, morale e spirituale, prima ancora che uno strumento di crescita culturale – ha osservato il titolare del Mic –. Aggiungendo a stretto giro che «ciascuno di noi, attraverso la lettura, migliora sé stesso perché è una proiezione della nostra personalità. E, per quanto mi riguarda, la lettura è come l’ossigeno: è fondamentale nella vita di una persona che si migliora quando legge un libro, perché vi trova un concetto o un’emozione».

Il ministro: «Donerò la mia biblioteca, frutto anche di sacrifici economici personali»

Sempre nel contesto dell’annuncio della proclamazione di Genove capitale italiana del libro, Sangiuliano ha voluto anche replicare poi a chi lo ha definito come «espressione di una cultura molto libresca». «Chi lo ha fatto – ha commentato il ministro – pensava forse di criticarmi… Credo invece mi abbia fatto un bel complimento, perché io sono orgoglioso di ciò. Colleziono libri e ora mi farò consigliare per donare questa mia biblioteca, frutto anche di sacrifici economici personali. Purtroppo, conosciamo bene le statistiche italiane sulla diffusione della lettura. E basta andare in treno, o in bus o in metropolitana, per vedere come siano sempre meno le persone che leggono. Mentre sono sempre di più quelle che hanno in mano lo smartphone… e questo non è un bene».

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