Reddito di cittadinanza, altri scandali: senza requisiti hanno preso oltre un milione di euro

2 Mar 2023 10:16 - di Paolo Sturaro
reddito di cittadinanza

In provincia di Foggia, nei controlli della Guardia di Finanza, sono 192 le persone sospettate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. L’ammontare complessivo è di 1,2 milioni di euro di somme che sono state incassate da beneficiari che, però, erano privi dei requisiti. Le indagini sono state effettuate su nuclei familiari, in ispezioni sul lavoro e in controlli mirati nel settore del gioco on line.

Reddito di cittadinanza, individuati vari nuclei familiari

Nel primo caso, partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’Inps e sulla base di analisi di rischio, i finanzieri hanno individuato vari nuclei familiari al cui interno sono risultate presenti persone che percepivano il beneficio anche se risultavano contemporaneamente proprietari di beni immobili o valori mobiliari oppure percepivano redditi, non dichiarati, oltre le soglie previste dalla legge. Le posizioni apparse irregolari sono emerse soprattutto a Manfredonia, San Severo, Lucera, Vieste, Rodi Garganico, Cagnano Varano e Carpino.

Alcune persone affiliate alla criminalità

Tra queste anche due nuclei familiari con persone sottoposte a misure cautelari personali, perché ritenute affiliate alla locale criminalità, e due cittadini stranieri che avevano dichiarato il falso sulla residenza in Italia. Altri casi sono stati scoperti nel corso di controlli in materia di lavoro sommerso presso esercizi commerciali, bar e ristoranti e in una Rsa di Cerignola, dove i dipendenti venivano pagati in nero per non perdere i requisiti per la concessione del beneficio. Più di 150 posizioni sospette, inoltre, sono emerse da un’attività ispettiva della Tenenza di Lucera che ha individuato persone che avevano riscosso vincite derivanti da giochi on-line, anche superiori a 100.000 euro, omettendo di comunicare tali circostanze, in tal modo conservando il beneficio. Una buona parte delle somme indebitamente concesse è stata già recuperata con dei sequestri, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Foggia.

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