Rampelli stronca Furfaro sui migranti: “Penoso sciacallaggio. Piantatela di dire idiozie” (video)

8 Mar 2023 13:30 - di Angelica Orlandi
Rampelli furfaro

Volano stracci a DiMartedì. Il salotto de La7 mette a dura prova la pazienza, quando l’onestà intellettuale lascia posto al furore. A Fabio Rampelli va tutta la solidarietà umana e politica per la sua presenza nella puntata del 7 febbraio. Si parla della strage di Cutro che vede scontrarsi da Floris Marco Furfaro, il vicepresidente della Camera e la professoressa De Cesare. L’unico obiettivo del vice Schlein  è colpevolizzare il governo e indurre alla dimissioni Piantedosi, il ministro dell’Interno che ieri ha ricostruito nel dettaglio le fasi che hanno condotto alla tragedia. Ma le parole vengono usate come un‘arma, così Furfaro attacca il governo portando ad esempio l’incidente ferroviario in Grecia: “In quel caso, nel rispetto delle vittime, il ministro dei Trasporti si è dimesso. Qui non c’è stato neppure un esponente del governo che si è presentato alla camera ardente”.

Rampelli a Furfaro: “Penoso sciacallaggio sui migranti”

Il dem è in tilt e nella sua  furibonda e faziosa strumentalizzazione dimentica il ruolo delinquenziale degli scafisti. Loro sì che hanno le vittime sulla coscienza. Non si fa attendere la replica di Rampelli: “Pensavo che questa penosa azione di sciacallaggio fosse terminata con l’informativa in Aula di oggi. Ma evidentemente così non è. La tragedia è responsabilità degli scafisti, della criminalità organizzata. La condanna a chi fa traffico di esseri umani da parte della sinistra tarda ad arrivare, non c’è una parola sul fenomeno. Bisogna scoraggiare le partenze”.

Rampelli zittisce Furfaro e la De Cesare: “Smettetela di dire idiozie”

Ma Furfaro prosegue imperterrito : “Il governo deve essere incriminato per strage colposa. Io sono contro i trafficanti di esseri umani, ma non sono ipocrita. Questi si mettono in mezzo tra le persone che scappano dalla guerra e dalla povertà e il loro diritto a ottenere la protezione internazionale”. Si inserisce nella sottovalutazione del ruolo dei trafficanti di esseri umani la filosofa Donatella Di Cesare: “È troppo comodo dare le responsabilità solo ai trafficanti. Queste sono di chi fa politica ma non ne è in grado. Imparate dalle donne calabresi”. Sconcerta tale superficialità in una docente che si accoda al mainstream corrente senza portare alla discussione un minimo di equilibrio e di pensiero autonomo. “Non c’è un solo paese – tuona Rampelli – che liberalizza l’immigrazione irregolare. Dovete piantarla di dire idiozie. Immagino come tratta i suoi studenti”. “Ma come si permette? Il diritto di immigrare è un diritto umano, è razzismo”, tira dritto la filosofa con frasi fatte. Si sfiora la rissa. Rampelli esprime tutto il suo rammarico: “Auspicavo che si recuperasse un coefficiente di responsabilità da parte della sinistra. E’ evidente che non è così”.

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