Ponte di Messina, finalmente si riparte: via libera del governo. Col centrodestra c’è anche il Terzo Polo
A cinquant’anni dalla prima ipotesi progettuale, arriva il via libera del Consiglio dei Ministri a un testo che consente l’immediato riavvio del percorso di progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto. Rinasce così la Società Stretto di Messina che avrà una nuova e più moderna governance. È prevista una solida partecipazione del Mef e del Mit, a conferma dell’importanza che il governo attribuisce al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. In concreto, spiega il dicastero guidato da Matteo Salvini, si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri), che rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana.
La soddisfazione del centrodestra per il via libera al Ponte sullo Stretto
Come ha tenuto a sottolineare il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini, si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica.
Salvini ne ha parlato questa mattina anche con i governatori di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani. Il Ponte sarà un volano di crescita infrastrutturale per entrambe le regioni, che infatti avranno un proprio amministratore nel cda della società. Il consiglio dei ministri ha dato il semaforo verde salvo intese, il testo sarà disponibile a breve perché sono necessari gli ultimi approfondimenti tecnici.
“E’ una giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutta l’Italia”, dice Salvini in un videomessaggio al termine del Consiglio dei ministri. “Dopo 50 anni di chiacchiere questo Consiglio dei ministri approva il Ponte che unisce la Sicilia al resto dell’Italia e all’Europa”.
“Il Ponte sullo stretto di Messina riparte: è un progetto concreto, che rappresenta l’idea di futuro che abbiamo sempre avuto”, scrive sui social Silvio Berlusconi. “Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto, un’opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei NO. Questa volta non ci fermeranno”.
Soddisfazione anche da FdI: “Il chiasso che in Italia è stato fatto per decenni sulla realizzazione di un ponte di 3 km, quello sullo stretto di Messina, ha ridotto la nostra nazione ad appendice d’Europa. Altrove sono stati costruiti ponti ben più ambiziosi, il più suggestivo dei quali è probabilmente quello di Øresund, 15,9 chilometri da Copenaghen, in Danimarca, alla svedese Malmö. Strada e ferrovia che hanno liberato 4 milioni di persone dalle catene quotidiane dei traghetti, con 4 km di tunnel sottomarino e un’isola artificiale al centro. Un’opera di alta ingegneria che ci ridicolizza, realizzata in soli 5 anni”, dice Fabio Rampelli.
Il Terzo Polo pronto a votare in Parlamento
Con il centrodestra, anche il Terzo Polo è senza dubbio d’accordo. Raffaella Paita, capogruppo di Azione-Italia Viva al Senato, “il Terzo Polo è stata la forza politica più chiara e netta sulla necessità di realizzare infrastrutture. Collegare i territori significa aumentare la democrazia e i diritti delle persone, oltre alla loro qualità della vita. Quindi noi sul Ponte ci siamo. Tuttavia, chiediamo alcune cose. Si faccia subito il progetto scegliendo tra le due opzioni: campata unica o più campate. Si individuino procedure autorizzative e realizzative speciali come per il Ponte di Genova. Si reperiscano le risorse, chiedendo che almeno le opere collaterali possono partire a breve attraverso i finanziamenti del Pnrr – condizione resa possibile dal fatto che il Ponte fa parte del Corridoio scandinavo-mediterraneo. Si scelga, infine, un progetto che sia un segno architettonico di qualità”, conclude.