Nomine pubbliche, impazza il toto-Ceo. Con una novità: ora ci si concentra anche sulle donne
In vista dell’imminente rinnovo dei vertici delle grandi partecipate pubbliche impazza il toto nomine. In ballo ci sono la guida di colossi come Eni, Enel, Leonardo, Poste, Terna ed Enav, partite che i “bookmakers” non possono mancare di seguire: si tratta, comunque, di un esercizio che non si protrarrà ancora per molto, sebbene abbia tutte le caratteristiche per assumere nei giorni a venire le fattezze del tormentone. Che in questa tornata si carica di un elemento in più: la volontà espressa dal premier Giorgia Meloni di vedere una donna Ceo alla guida di una di queste grandi partecipate. Dunque, in queste “scommesse” della vigilia mai come prima trovano spazio i nomi femminili.
Il calendario delle assemblee delle grandi partecipate
Prima di tutto, però, la tempistica: le liste dei candidati ai nuovi consigli di amministrazione e ai collegi sindacali devono essere depositate dagli azionisti entro il 25esimo giorno precedente la data dell’assemblea e sono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet e con le altre modalità previste dalla Consob almeno 21 giorni prima dell’assemblea. Calendari finanziari alla mano, dunque, il primo appuntamento è il 20 aprile, giorno in cui si svolgerà in un’unica convocazione l’assise di Monte dei Paschi di Siena. Per l’annuncio da parte dell’azionista è, quindi, proprio una questione di giorni. Per il 28 aprile è convocata l’assemblea di Enav, per l’8 maggio quella di Poste, mentre è vissuto come un vero D-day il 10 maggio quando sono convocate le assemblee dei soci di Eni, Enel, Terna. Se non si svolgerà in prima convocazione il 2 maggio, inoltre, in quella giornata si terrà anche l’assemblea di Leonardo in seconda convocazione.
Meloni e «l’obiettivo» dei Ceo donna: ora gli occhi sono puntati sulle manager
La grande novità di questa tornata, si diceva, è rappresentata dalle parole pronunciate l’8 marzo da Meloni: «La sfida è quando avremo il primo amministratore delegato donna di una società partecipata statale. Ve lo annuncio: è uno degli obiettivi che mi do». Inevitabile, dunque, che le quotazioni delle top manager per quel ruolo, oltre che per i più “tradizionali” ruoli di presidente, subissero un’impennata. Fra i nomi che circolano ci sono, tra gli altri, quelli di Lucia Morselli, ad di Acciaierie d’Italia; Giuseppina Di Foggia, vicepresidente e amministratore delegato di Nokia Italia; Maria Natale, ceo di Amco.
La pattuglia di quelle che hanno già infranto il tetto di cristallo
Attualmente l’unica donna Ceo che si sia registrata in una partecipata statale è stata Roberta Neri, che ha guidato l’Enav per 5 anni dal 2015 al 2020. Più numerosa invece la pattuglia delle presidenti, dove si annoverano Patrizia Grieco a Mps (dopo esserlo stato in Enel), Valentina Bosetti a Terna, Lucia Calvosa all’Eni, Bianca Maria Farina a Poste Italiane, Francesca Isgrò all’Enav. Per ora si parla di profili, senza abbinamenti a ruoli, ma c’è da aspettarsi che da qui alle prossime ore qualcuno inizi a esercitarsi anche in questo.
Per gli uomini i rumors si esercitano sui nomi noti
Per quanto riguarda i manager uomini, poi, i nomi che i rumors stanno facendo circolare sono un po’ sempre gli stessi: Claudio Descalzi, Francesco Starace, Stefano Donnarumma, Flavio Cattaneo, indicati ora nelle stesse posizioni che già ricoprono ora in una nuova. Occhi puntati poi su Leonardo, dove per il posto ricoperto per due mandati da Alessandro Profumo si parla tanto di Roberto Cingolani quanto di Lorenzo Mariani, ceo di Mbda Italia. Insomma, pure su questo fronte non è chiaro se sia più nell’ambito del plausibile o in quello del probabile.
Non solo Ad e presidenti: i numeri di Cda e collegi sindacali a rinnovo
La partita comunque è decisamente più ampia di quella dei massimi vertici: a scadere e ad andare a rinnovo con le assemblee di bilancio sono 142 organi sociali, di cui 94 consigli d’amministrazione e 48 collegi sindacali, in 105 società del ministero dell’Economia Finanze. Secondo i calcoli del centro studi Comar, sono attualmente composti da 610 persone, di cui 403 consiglieri e 207 sindaci. Oltre alle società quotate, vanno a conclusione i mandati triennali (2020-2022) di molte altre società come Consip, Ipzs ma anche Ita-Italia Trasporto Aereo, alcune controllate Rai; o, nel settore energia, per Gse e Sogin; e nomine sono previste anche in Cinecittà, Consap, Sogesid, Sport e Salute.