Meloni: “Onoriamo le vittime dell’eccidio barbaro delle Fosse Ardeatine”. Mattarella al Mausoleo

24 Mar 2023 12:29 - di Stefania Campitelli

“Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste . Come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella”. Il premier Giorgia Meloni ricorda così una strage che ha segnato – ha voluto sottolineare – una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”.

Meloni: l’Italia onora le vittime di via Rasella

“Spetta a tutti noi, istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione, ricordare quei martiri”, ha detto ancora Meloni. “E raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile. Ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”. Parole inequivocabili sulla crudeltà della occupazione nazista in Italia.

Mattarella al Mausoleo delle Fosse Ardeatine

Il presidente Sergio Mattarella ha omaggiato le vittime della strage di via Rasella presiedendo la cerimonia per il 79esimo anniversario  al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Dopo brevi applausi il capo dello Stato ha deposto una corona di allora. Sul palco, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la vicepresidente della regione Lazio, Roberta Angelilli.

Foti: una delle più atroci sofferenze

Anche Tommaso Foti ha ricordato la  data del 24 marzo come una delle più atroci sofferenze “causate alla nostra popolazione nel secondo conflitto bellico. Non smetteremo mai di rendere onore ai martiri delle Fosse Ardeatine. E di omaggiarne il loro sacrificio”. Così in un tweet il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

Antoniozzi: la rappresaglia fu un delitto

La logica della rappresaglia – osserva Alfredo Antoniozzi – che era già vietata dal 1907 assunse l’immagine del delirio. Facendo prevalere l’idea che un cittadino tedesco valesse dieci italiani. Celebreremo degnamente queste vittime. Sperando, come ha detto Meloni, che da quelle tragiche pagine nasca la consapevolezza di dire mai più”.

Uccisi nella cave di pozzolana 335 italiani

Era il 24 marzo 1944 quando uomini della Sicherheitsdienst, i servizi segreti affiliati alle SS, uccisero 335 persone alle Fosse Ardeatine. All’epoca cave di pozzolana semi abbandonate sull’Ardeatina. Una strage  come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, compiuto il 23 marzo da membri dei Gap romani nel quale morirono 33 soldati tedeschi. Il feldmaresciallo Kesselring decise di ascoltare il generale von Mackensen: vanno uccisi dieci italiani per ogni caduto tedesco.

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