Luxuria: “È una pratica abominevole pagare per l’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile”
“Una pratica abominevole”. A dirlo non è deputato di Fratelli d’Italia o il ministro Roccella, ma Vladimir Luxuria, personaggio di spicco della comunità Lgbt. Che inorridisce di fronte all’utero in affitto. “Una pratica che avviene per soldi e sfrutta la condizione di povertà di una donna. È la mercificazione del corpo femminile, dice. Non si può fare. Le coppie omosessuali, invece, possono avere figli con la cosiddetta “gestazione per altri”. Che non avviene dietro pagamento.
Luxuria dice no all’utero in affitto: è una pratica abominevole
“Una donna senza utero può farsi aiutare da una sorella. Gli uomini gay possono farsi aiutare da un’amica”, spiega Luxuria al Corriere della Sera auspicando venga regolamentata anche in Italia. Ma un percorso praticabile? Quante sono disposte a portare un figlio in grembo per poi “regalarlo”? “Più di quante si possa immaginare”, dice l’opinionista. Che confessa di aver ricevuto da un’amica l’offerta di farle avere un bambino.
Sì alla gestione per altri senza scambio di soldi
Per regolamentare la “gestazione per altri” pensa al modello Canada, “dove ci sono requisiti stringenti”. Chiari i paletti: la donna deve essere economicamente indipendente, poi si fa un test psicologico. “E, soprattutto, si fa il controllo incrociato dei conti correnti. Così da essere sicuri che non sia scambio di denaro”. Una posizione netta che non lascia margini a proposte alternative. Luxuria però è un’accesa sostenitrice dell’adozione per le coppie gay che dovrebbe essere legalizzata anche In Italia. Anche perché in Italia ci sarebbe un’altra ingiustizia: la fecondazione eterologa è concessa solo alle coppie eterosessuali.
Oggi l’avvio del dibattito sull’utero in affitto come reato universale
Il dibattito nella società e in Parlamento è infuocato. Il presidente della Commissione giustizia della Camera, Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, il giorno dell’avvio della discussione sull’utero in affitto come reato universale, auspica “un confronto equilibrato e approfondito”. Ma difficilmente sarà così.