La “soluzione” di Bill Gates per combattere le pandemie è la solita trappola del pensiero unico
Bill Gates si occupi di computer e lasci perdere la sanità. Viene spontaneo pensare che voglia trattare gli uomini come i computer ovvero vaccinarli tutti e poi deciderne il destino: con gli aggiornamenti e i costi per cui i vecchi computer vengono resi inutilizzabili e senza programmi che devi pagare annualmente (e se non paghi ti ritrovi senza, avendo di fatto speso inutilmente i tuoi soldi). E’ il pensiero spontaneo venuto alla mente dopo aver letto qualche giorno fa su “Repubblica” il suo articolo “Combattiamo le pandemie come gli incendi” per far passare il concetto che “Non siamo pronti a prevenire i nuovi virus”. Sembra la giusta preoccupazione di un filantropo che si preoccupa per l’umanità e sponsorizza la campagna per una gestione unica della sanità a livello mondiale, il Global Health Emergency Corps. Detta così potrebbe sembrare una cosa buona ma la realtà è ben diversa soprattutto alla luce di quanto emerso con la gestione della pandemia.
La gestione della sanità a livello mondiale non è un buona idea
Infatti Gates ha voluto utilizzare la metafora dell’incendio e l’arrivo dei pompieri in tempo per spegnere le fiamme per far capire che sarebbe bello e necessario avere una struttura pronta ad intervenire tempestivamente e ugualmente in tutto il mondo per far fronte alla prossima pandemia. Sì sarebbe bello e necessario, ma se invece di pompieri veri ti arrivano pompieri “fasulli” che ottengono il risultato di fare più danni e più vittime? Eh sì perché la pandemia ha dato almeno due lezioni al mondo: bisogna preparare i piani di prevenzione per non farsi trovare impreparati e non si può credere “ottusamente” a certa scienza come dimostrano i processi in corso nonché le varie relazioni e gli studi che stanno uscendo sui vaccini; aspettando la commissione parlamentare d’inchiesta che sarà chiamata a fare luce su tante questioni.
Covid, in Italia furono date disposizioni sbagliate
I medici devono poter studiare i virus, confrontarsi e verificare sul campo le cure e le reazioni. Invece in Italia abbiamo avuto il ministro della Salute Roberto Speranza che dava disposizioni di non fare le autopsie, primo strumento fondamentale per poter curare un virus perché se non sai quali sono le cause della morte dei malati come fai a curare; per non parlare poi della “tachipirina e vigile attesa”. Per fortuna che abbiamo avuto la conferma di avere i medici migliori del mondo che restando fedeli al giuramento di Ippocrate e disattendendo le disposizioni del ministro hanno effettuato le autopsie, hanno tempestivamente curato i pazienti e trovato cure alternative a basso costo. Inoltre stando a Bill Gates (allora era in prima fila per la campagna di vaccinazioni soprattutto per i Paesi del Terzo Mondo) in Africa doveva morire mezzo continente dato il ridottissimo numero di vaccinazioni effettuate ma così non è stato.
L’ipotesi di Bill Gates fa venire i brividi
Sulla sanità ci sono interessi miliardari, come dimostrato proprio dalla pandemia, e la cronaca riporta i casi di vicende “oscure”. Proprio oggi “La Verità” titola: “Così Pfizer ha sovvenzionato i medici durante la pandemia” e nel sommario spiega: “Nel 2018 i finanziamenti del colosso farmaceutico in Italia erano appena 169.000 euro, nel 2020 e nel 2021 si è superata quota 10 milioni. Tra i destinatari anche enti e associazioni che poi spingevano per i vaccini”. Ecco dinanzi a queste situazioni reali nonché il comportamento diverso degli Stati sul ricorso alle vaccinazioni o allo strumento del green pass come controllo della popolazione, fa venire i brividi il pensiero di una unità superiore di sanità a livello mondiale chiamata a gestire una pandemia. Nel 2020 una gestione tipo quella di Conte-Speranza a livello mondiale sarebbe stato un disastro totale per l’umanità. Caro Bill Gates arriverebbero i pompieri oppure i piromani?
Bill Gates e la trappola del Pensiero Unico
Il rischio della gestione unica è troppo grande, troppo pericoloso perché la medicina non è una scienza esatta, i virus sono sempre in divenire e il “pensiero unico” rischierebbe di fare gli interessi di qualcuno e non dell’umanità. Un rischio che davvero non possiamo correre. Va benissimo un coordinamento dove potersi scambiare studi, ricerche ed esperienze, ma la sovranità nazionale per la sanità è fondamentale e soprattutto ogni Nazione deve essere preparata, magari puntando e investendo di più sulla sanità che sulla transizione ecologica. Naturalmente Bill Gates afferma che l’Emergency Corps «dovrà essere guidato dai responsabili delle agenzie sanitarie pubbliche nazionali e dai loro contatti», ma in caso di divergenza di opinioni che succederà? E’ lì la trappola del “pensiero unico” e l’Organizzazione Mondiale della Sanità che dovrebbe fungere da capofila per l’Emergency Corps certamente non ha le carte in regola dato che non ha brillato per la pandemia, dimostrando invece di essere troppo “sensibile” sia politicamente che economicamente. Bisogna imparare dagli errori e dai ritardi nella gestione della pandemia, ma per spegnere un incendio bisogna essere sicuri che arrivino i pompieri e non i… piromani.