Domani presidio al Molinari per impedire a Frassinetti di rendere omaggio alla targa che ricorda Sergio Ramellli
Domani all’Istituto Molinari di Milano, la scuola di Sergio Ramelli, il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti si recherà a rendere omaggio al giovane ucciso dagli estremisti di sinistra nel 1975. Il 13 marzo ricorre l’anniversario dell’aggressione dello studente missino. Il solo annuncio della visita ha provocato una violenta reazione a sinistra. «Mi sembra assurdo – dice oggi Frassinetti in una intervista al Giornale- non me lo aspettavo proprio, non capisco perché».
La rete dei collettivi: è una provocazione
La rete dei collettivi «Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale» annuncia un presidio per impedirle di entrare. E giudica una provocazione la decisione di rendere omaggio a Ramelli. «Chiamerò il questore – osserva il sottosegretario – e gli chiederò consiglio per organizzare la cerimonia facendo il possibile per evitare violenze».
«Già altre volte – sottolinea Frassinetti – sono andata alla targa che sul muro della biblioteca ricorda Sergio, ma quest’anno sono particolarmente fiera di potergli rendere omaggio come sottosegretario del ministero dell’Istruzione». Ramelli, ricorda ancora, era «un ragazzo molto tranquillo, sempre allegro, socievole e amico di tutti. Andava in oratorio e gli piaceva giocare a pallone, ma come ho detto la sua passione era la politica». Frassinetti si recherà in quella scuola per spiegare che in quegli anni terribili “l’omicidio a colpi di chiave inglese poteva nascere all’interno di una scuola”. Fu proprio un tema sulla Brigate Rosse, infatti, a determinare per Ramelli il pestaggio brutale con cui fu spenta la sua giovane vita.
Frassinetti: porterò i fiori anche sulla targa che ricorda Fausto Tinelli
“Farò la stessa cosa portando i fiori sulla targa di Fausto Tinelli, il ragazzo di sinistra ammazzato anche lui a marzo davanti al centro sociale ‘Leoncavallo’. Io volevo lanciare un messaggio pacificatore – spiega il sottosegretario all’Adnkronos – invitando a riflettere su cosa accadeva in quegli anni, onoriamo tutti e condanniamo la violenza di tutti. Sono triste per il solo fatto che ci sia questa polemica, dopo 48 anni dai fatti. Abbiamo fatto un passo indietro, questa cerimonia è già stata fatta con me quando ero vicepresidente della Commissione Cultura della Camera. Non solo, la targa a Ramelli nella scuola Molinari è stata autorizzata dal governo Prodi, un governo quindi di centrosinistra, che accolse un mio ordine del giorno. E ho fatto mettere la targa anche nella scuola dove andava Tinelli”.
Ramelli e la cattiva coscienza della sinistra
Non è la prima volta che il nome di Sergio Ramelli, massacrato a colpi di chiave inglese, suscita a sinistra reazioni urticanti. Una sinistra che getta peluche contro il governo per ricordare i bimbi morti in mare ma è evidentemente ancora incapace di commuoversi per la sorte di un ragazzo di 18 anni violentemente picchiato a morte da studenti di medicina che sapevano bene ciò che stavano facendo.
Ricordiamo che Antonio Scurati, qualche mese fa, rimproverava a Giorgia Meloni di avere reso omaggio alla memoria di Ramelli. Nel 2020, solo due anni fa, Christian Raimo rimproverava Walter Veltroni per un articolo sul Corriere dedicato a Ramelli e definiva il diciottenne missino assassinato l’ “icona del peggiore neofascismo”. Nel 2015 un servizio dell’Espresso cercava di infangare la memoria di Ramelli pubblicando una foto (e scrivendo che si trattava di Ramelli) in cui lo si accostava alla manifestazione del 18 aprile del 1973 in cui cadde l’agente di polizia Antonio Marino. Il tutto finalizzato a dire che Ramelli non era mica un martire… Ramelli rappresenta ancora la cattiva coscienza della sinistra che dall’eskimo è passata alle terrazze e ai piani alti.E non ama che vengano ricordati i martiri del suo odio manicheo.