Clima impazzito: la primavera pesante per gli allergici anche per colpa della pioggia che non c’è
Il rapporto, mai idillico, tra allergici e primavera “sta cambiando. E ogni anno si modifica un po’ di più”. Con una stagione che, per via dei cambiamenti climatici, “è diventata più ‘cattiva’ per chi soffre a causa dei pollini, oggi presenti in quantità assai più elevate”. A tracciare il quadro per l’Adnkronos Salute è Alessandro Fiocchi, direttore dell’Unità di Allergolologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Con il clima impazzito “si stanno modificando i calendari pollinei – spiega – E si registra, tra l’altro, una sovrapposizione delle diverse pollinazioni. Mentre un tempo, infatti, procedevano singolarmente perché erano limitate nel tempo, adesso ci sono anticipazioni che portano anche ad un aumento delle quantità presenti. Quest’anno, ad esempio, l’olivo è stato particolarmente florido, con una fioritura cominciata prima del solito”. C’è poi “il cipresso che sta ‘picchiando duro’ anche perché, non piovendo, i pollini tendono ad incrementare la loro aggressività. Le mancate piogge, inoltre, hanno un altro effetto deleterio: il particolato non ‘atterra’ e si combina con i pollini, divenendo una ‘miscela esplosiva’ per gli allergici”.
La primavera, dunque, non è ancora cominciata e “stiamo vedendo già, nei nostri pazienti, riniti allergiche e qualche crisi d’asma”, aggiunge l’allergologo, sottolineando che i cambiamenti climatici sono anche alla base di un prolungamento dei periodi di disagio: “Lo scorso anno abbiamo avuto a settembre un picco a causa della fioritira delle graminacee”.