Appalti, Busia (Anac) stronca la riforma: favorisce gli amici. Lega: parole inaccettabili

30 Mar 2023 13:28 - di Alessandra Danieli

È un’entrata a gamba tesa quella del presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, al nuovo codice degli appalti varato due giorni fa dal governo.

Appalti, Busi (Anac) attacca il governo

Già a caldo il capo dell’autorithy anticorruzione, nominato dal governo Conte, aveva commentato negativamente il testo uscito dal consiglio dei ministri. “Sotto i 150mila euro si dà mano libera. Si dice non consultate il mercato, scegliete l’impresa che volete. Il che vuol dire che si prenderà l’impresa più vicina. Quella che conosco, non quella che si comporta meglio”. L’accusa di strizzare l’occhio alla corruzione viene replicata oggi con un’intervista a Repubblica che scatena un putiferio.

Sotto i 150mila euro si incaricano gli amici

Le ombre – attacca Busia – coprono il 98% degli affidamenti, cioè dei contratti che l’amministrazione pubblica stipula per lavori pubblici e forniture. Non è ben chiaro perché in Europa la soglia è  5,3 milioni di euro in Italia non dovrebbe funzionare. La velocità è importante – riassume il numero uno dell’Anac – ma bisogna fare bene. “Sotto i 150mila euro – insiste ospite di Zapping su Radio Uno – va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema, soprattutto nei piccoli centri”. Quindi meglio non toccare la burocrazia infernale e i tempi biblici che il governo Meloni vuole combattere.

“Concentrarsi sulla velocità non basta”

Il punto, dice ancora a Repubblica, “non è costruire una scuola qualsiasi o una strada qualsiasi, nei tempi più rapidi possibile. Ma costruire buone scuole e buone strade. Concentrarsi solo sulla velocità rischia di andare a discapito di trasparenza, concorrenza. Se le regole sono buone, ma si modificano le soglie così da applicarle solo a una minima parte degli appalti, vengono in realtà svuotate”.

De Magistris: le mani sporche sull’Italia

Parole in linea con le barricate dei 5Stelle e l’ultimo tweet avvelenato di Luigi De Magistris. Per il quale il nuovo codice aprirebbe “un’autostrada veloce per mettere le mani sporche sull’Italia, devastarla e consegnarla anche ai poteri criminali”. Morale: Il nuovo codice trasforma in regola quelle che prima erano deroghe emergenziali.

Lega: parole inqualificabili, Busi non può stare lì

Parole che scatenano la reazione del Carroccio. “Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini. Se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo”. Parola di Stefano Locatelli, responsabile enti locali della Lega. “Busi ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile”.

Fedriga: il partito del no blocca l’Italia

Il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga si dice sorpreso dla partito del no. “Tutte le procedure che vanno a semplificare e ottimizzare gli interventi a livello nazionale sono da vedere positivamente. “Penso sia ciò che ha rallentato il Paese in questi decenni, dove si è avuta la paura di fare delle scelte ed è comodo forse non farle perché non si alzano polveroni. Ma questo significa un Paese fermo, non competitivo, che non offre nuove opportunità di lavoro e nuove opportunità di impresa”.

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