Aggressioni ai medici: 7 vittime su 10 sono donne. Il presidente Fnomceo: “Chiudere le sedi non sicure”
Chiudere le sedi di continuità assistenziale che non garantiscono la sicurezza degli operatori sanitari. È una delle proposte che arrivano, a fronte della recrudescenza delle aggressioni ai danni degli operatori sanitari post pandemia, da Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine di Bari e della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, e dal Gruppo Agapanto per il contrasto e la prevenzione del fenomeno delle aggressioni, all’assessore alla Sanità della Regione Puglia Rocco Palese, intervenuto nel corso della conferenza stampa per la giornata contro le aggressioni ai sanitari.
Nel 2022 la Puglia è stata la regione italiana con più casi di violenza contro medici e operatori sanitari, secondo i dati degli eventi sentinella che il ministero della Salute raccoglie attraverso il Simes, Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità.
Fanno inoltre impressione i dati raccolti a fine 2022 dalla Fimmg Continuità Assistenziale attraverso un questionario ai medici pugliesi: solo il 31,3% dice di non aver subito violenza. Quasi 7 medici su 10 dicono