Vaccini, duro attacco di Anelli: “400mila dosi non sono andate né a medici né a over 80”
“Inaccettabile”. Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli fa due conti e nota un vulnus macroscopico. In un’intervista all’Huffington post ha rilevato che sono, ad oggi, “solamente 790.251 le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275. Ben 397.583 dosi sono state invece iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio: come ad esempio quelle degli ospiti delle Rsa e degli over 80″. Anelli ha scatenato un vespaio di polemiche.
Vaccini, Anelli: “Ecco gli esclusi”
Sono arrivate le proteste di molti operatori che non sono medici ma sono lavoratori e dipendenti di ospedali e strutture sanitarie: uffici, imprese delle pulizie ecc. Loro hanno avuto il vaccino ma non vogliono passare per “furbettti”e si giustificano. Ma Anelli tuona. Si tratta di priorità, “c’è un livello di rischio minore”. E spiega: “Il personale medico non è solo quello del Servizio sanitario nazionale: solo tra le denunce all’Inail – spiega Anelli – il 68,8%, e il 25% dei decessi, è nel comparto sanità. E, per i medici, tali denunce riguardano esclusivamente i dipendenti (di ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili). Ai quali, per avere un quadro della situazione, si aggiungono i medici di medicina generale, che costituiscono oltre la metà dei caduti nella seconda fase della pandemia”.
Anelli: “Escluso chi rischia di più”
Anelli riconosce il valore del lavoro del settore organizzativo e amministrativo delle strutture sanitarie. Ma proprio per questo è inammissibile che chi rischia di più sia escluso, allo stato attuale.”Ci sono poi i liberi professionisti, tra i quali gli Odontoiatri, che, per la peculiarità degli interventi che svolgono, sono particolarmente esposti al rischio d’infezione; ci sono i colleghi che operano nelle strutture private accreditate: questi professionisti, in molte Regioni, non sono ancora stati ricompresi nella campagna vaccinale”. E poi, medici internisti, pneumologi privati, farmacisti. Ingiustificabile, rileva Anelli, “escludere una parte così importante della professione dalla possibilità di proteggersi. A tutti i medici va garantita la vaccinazione, senza distinguo inutili e ingiusti”. Rispettate il lavoro dei medici, è l’invito e l’appello al Governo e agli amministratori regionali.