Voto, Renzi “ingoia” la sconfitta ma avverte: «Alle Europee sarà tutta un’altra musica»

14 Feb 2023 20:47 - di Niccolò Silvestri
Renzi

Vinto, ma non domo. Così, almeno, si sforza di apparire Matteo Renzi, reduce (con Carlo Calenda) da un risultato elettorale che egli stesso non esita a definire «peggiore delle aspettative». In effetti, il 9 per cento registrato in Lombardia (con la Moratti fuori dal Pirellone) e il 4 racimolato nel Lazio non rappresentano un buon viatico. Soprattutto se le ambizioni della vigilia annunciavano ben altro. E ora non resta che riconoscere il risultato. «Ha vinto la destra, come tutti si aspettavano. Peccato. Buon lavoro ai presidenti Rocca e Fontana», scrive nella sua e-news.  Un incitamento che estende anche ai neo-eletti consiglieri regionali del Terzo Polo. Sono pochi e può citarli uno per uno: Lisa Noja, Giuseppe Licata, Massimo Vizzardi, Marietta Tidei.

Così Renzi nella sua e-news

Ma Renzi non è tipo che si rassegna. Infatti fissa la rivincita alle elezioni europee del prossimo anno. «Sarà tutta un’altra musica – assicura -. Mi raccomando, nessuna incertezza sul progetto del Terzo Polo. Anzi, ora è il momento di rilanciare». Sarà. Nel frattempo, però, c’è da raddrizzare la barca. Non a caso lo sforzo comunicativo dell’ex-premier è tutto teso alla ricerca di un varco per accedere nell’attualità politica. Va bene persino Sanremo. «Adesso che abbiamo litigato su tutto, possiamo tornare ad occuparci di questioni come il futuro dell’Europa, la crisi della democrazia globale, la ripresa economica?». Certo che sì.

«Basta polemiche su Sanremo»

In realtà, il Festival è solo la via più breve per arrivare alle polemiche sul canone Rai e quindi rivendicare la scelta del suo governo di caricarlo sulla bolletta della luce. «Costava 113 euro. Averlo fatto pagare a tutti ha portato a un abbassamento del costo a 90 euro. Se si paga tutti, si paga meno». Ora però il ministro Giorgetti ha intenzione di revocare tale disposizione. A Renzi basta per convertirsi alla tesi abolizionista. «Finché il canone è un obbligo di legge, dobbiamo pagarlo tutti. Diversamente, si abbia la forza di cancellarlo». Certo, il tema è un po’ abusato. Ma in tempi di magra come gli attuali, è grasso che cola.

 

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