Torino, studente ferito dal lancio della bicicletta: 5 giovani fermati con l’accusa di tentato omicidio

8 Feb 2023 10:16 - di Redazione
torino bicicletta

Cinque giovani tra i 15 e i 18 anni sono stati fermati a Torino perché «gravemente indiziati» di concorso in tentato omicidio per il lancio della bicicletta elettrica dalla balconata dei Murazzi del Po, che ha colpito uno studente palermitano di 23 anni che si trovava sulla riva sottostante del fiume, ferendolo gravemente. Il fatto è avvenuto la sera del 21 gennaio e il ragazzo è ancora in terapia intensiva. I cinque sono tre maschi e due femmine, tre italiani e due di origine moldava e portoghese, tutti residenti in città. Due di loro hanno 18 anni, tre sono minori di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Le indagini dei carabinieri: visionati decine di ore di filmati e ascoltati numerosi testimoni

I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Torino che hanno indagato sul caso della bicicletta lanciata hanno eseguito gli arresti, tecnicamente decreti di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla procura e dalla procura per i minori del capoluogo piemontese. Per giorni i militari hanno analizzato minuziosamente le numerose testimonianze raccolte nell’immediato e nei giorni successivi e visionato le immagini dei sistemi di videosorveglianza cittadini e privati, oltre 120 telecamere e decine di ore di registrazioni, che hanno permesso di raccogliere gravi indizi di responsabilità a carico dei 5 indagati. Agli atti dell’inchiesta, inoltre, secondo quanto emerso, vi sarebbero anche le impronte digitali trovate sulla bicicletta.

Il lancio della bicicletta senza un apparente motivo

Dagli accertamenti è emerso che i giovani, giunti nei pressi del lungo Po Cadorna di Torino, dopo essersi affacciati dalla balconata, avrebbero preso la bicicletta lanciandola di sotto senza un apparente motivo. Si sarebbero poi dileguati dal centro cittadino utilizzando un mezzo della linea pubblica del Gtt con il quale avrebbero raggiunto il quartiere di provenienza.

La mobilitazione civica dei giovani testimoni

Un contributo importante alle indagini è arrivato da alcuni giovani testimoni che, numerosi, aderendo agli appelli alla collaborazione, si sono rivolti ai carabinieri per raccontare quanto avevano visto. Per sollecitare chi aveva visto a rivolgersi ai militari, subito dopo l’accaduto c’era stato l’appello del comandante provinciale dei carabinieri di Torino, Claudio Lunardo, poi del sindaco, Stefano Lo Russo, mentre gli amici del giovane ferito avevano diffuso messaggi sui social. Lo stesso Lo Russo, oggi dai social, ha rivolto un ringraziamento tanto ai carabinieri quanto ai tanti ragazzi che hanno collaborato alle indagini.

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