Terremoto, tre persone salvate in Turchia dopo quasi 300 ore. Ritrovato morto il calciatore Atsu
A quasi 300 ore dal terremoto che il 6 febbraio ha devastato Turchia e Siria, le squadre di soccorso sono riuscite a salvare altre tre persone, tra le quali un bambino. La notizia arriva da Antiochia, senza però dettagli sulle condizioni di salute dei tre superstiti, rimasti sotto le macerie per circa 296 ore. Ieri sera era giunta la notizia di un uomo di 45 anni salvato a Dafne, nella provincia di Hatay, dopo 278 ore dal sisma. Questi salvataggi, che ormai hanno del miracoloso, puntellano con qualche squarcio di luce un quadro che per il resto è catastrofico: il numero dei morti è salito a 45mila, quello degli edifici distrutti a 264mila.
Il bilancio provvisorio dei morti sale a 45mila. Ritrovato il corpo del calciatore Atsu
È stato il ministro dell’Interno di Ankara, Suleyman Soylu, ad aggiornare ieri a 39.672 persone il bilancio dei morti in Turchia a 39.672. Un numero cui va aggiunta la stima delle vittime siriane fatta dall’Oms che, domenica, parlava di 5.900 morti. Si tratta, però, di numeri destinati a salire, mentre tra le macerie dei 264 mila edifici distrutti, di cui riferisce la Reuters, si cercano i corpi di un numero imprecisato di dispersi. Tra loro non c’è più il calciatore ghanese Christian Atsu, già in forze a squadre come il Málaga, il Chelsea, il Newcastle. Il corpo è stato ritrovato tra le macerie della sua casa a Hatay, come confermato dall’agente Nana Sechere.
Nelle operazioni di soccorso impegnate 35mila persone
Il vicepresidente della Turchia, Fuat Oktay, ha riferito che oltre 35mila persone si sono unite alle operazioni di soccorso per trovare eventuali sopravvissuti. Gli sforzi continueranno «fino alla fine», ha assicurato Oktay, aggiungendo che la ricerca si è concentrata principalmente sulla provincia di Hatay, la più colpita. Intanto, mentre dall’Italia continuano ad arrivare aiuti, per i quali il presidente Erdogan ha voluto personalmente ringraziare il premier Giorgia Meloni, si è conclusa la missione del secondo contingente di 46 vigili del fuoco arrivato in Turchia. Stasera partiranno a bordo di due velivoli Atr 72 della Guardia di Finanza dagli aeroporti di Adana e Hatay e il loro arrivo è previsto tra stanotte e domattina negli aeroporti militari di Pisa e Pratica di Mare.
Si conclude la seconda missione dei vigili del fuoco italiani
L’operazione, si legge in una nota, coordinata dal Dipartimento di Protezione Civile, nell’ambito del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, era iniziata il 6 febbraio con l’invio del primo contingente, che ha operato ad Antiochia fino al 12 febbraio, quando è stato sostituito dal secondo contingente di vigili del fuoco oggi al rientro. I due team hanno operato su indicazione dell’autorità locale nella città di Antiochia, devastata dal sisma, riuscendo a salvare due ragazzi, estratti l’8 febbraio dalle macerie di due palazzine crollate. Inoltre, su mandato dell’Onu, i vigili del fuoco italiani hanno svolto il ruolo di coordinamento delle squadre internazionali Usar degli altri Paesi che hanno operato nella zona di Antiochia.