Il sondaggio, due elettori su tre difendono il 41 bis. E il 42,2 % ritiene grave la visita dei dem a Cospito

6 Feb 2023 13:14 - di Federica Argento
Sondaggio

Due italiani su tre sono per il 41 bis. La misura deve restare così com’è, anzi, più di un intervistato su quatto pensa che il carcere duro per mafiosi e terroristi vada inasprito ulteriormente. L’ambiguità del Pd e della sinistra si scontrano con il sentiment degli italiani sondati  nella rilevazione di Euromedia Research che La Stampa oggi in edicola ripiorta.  Il sondaggio intendeva verificare  l’impatto che il caso Cospito e le polemiche sugli esponenti di FdI Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro stanno determinando. Questo il verdetto:

Sondaggio Ghisleri: il carcere duro va mantenuto: i numeri

“Il 41% degli italiani è convinto che il 41 bis, il cosiddetto carcere duro, sia una legge giusta da mantenere così com’è. E il pensiero è politicamente trasversale nei partiti che sostengono la maggioranza – osserva Ghisleri, entrando nello specifico:  da Forza Italia (56,7%) a Fratelli d’Italia (52,3%), fino agli elettori della Lega (32%); che si dividono tra questa opzione e la possibilità di inasprire questo provvedimento ed estenderlo anche ad altri reati (28,8%)” .  E’ interessante notare che su queste due posizioni si allineano anche gli elettori del Movimento 5 Stelle. Per il  43,7% la misura è corretta così com’è , “mentre il 31,2 desidererebbe – addirittura- renderla più dura”. Tra gli elettori del Pd – che prima aveva chiesto a più voci la revoca del 41 bis all’anarchico, salvo poi fare marcia indietro – il carcere duro “è giusto così (42,2%)”.

Per gli elettori Pd il carcere duro “è giusto così”

A spaccare l’elettorato non è solo la polemica su Donzelli e Delmastro ma anche e soprattutto la visita in carcere dei parlamentari del Pd al detenuto Cospito.  “Sembra di assistere ad uno scontro tra tifoserie- scrive Ghisleri- . Scrive  su “La Stampa” che “il 42,2% ritiene che gli incontri tra i parlamentari del Partito Democratico e Alfredo Cospito siano gravi. E ancora, anche se il 35,7% non ha saputo offrire una sua interpretazione sulla presunta violazione nella diffusione di documentazione riservata, a questo quesito “il 31,2% ha risposto che in questa vicenda non si sia rivelato nulla di riservato”. Infine, è curioso il dato sul chi si doverebbe dimettere, in caso, per questa vicenda. Un elettore su tre (27,2 per cento) indica proprio i deputati del Pd come coloro che dovrebbero rassegnare le dimissioni”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *