Salone del Libro, Sgarbi: «Totalitarismo di sinistra. Hanno tutti i candidati, ma fanno le vittime»

18 Feb 2023 10:16 - di Eleonora Guerra
sgarbi

Il meccanismo è sempre lo stesso: a sinistra occupano tutto e poi fanno pure le vittime. A sottolineare come lo schema si applichi in toto anche alle polemiche di questi giorni intorno al Salone del Libro è il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che parla di una «situazione onestamente complessa», nella quale ormai la nomina del direttore «sembra essere un premio di consolazione». Dunque, difficile dire come andrà a finire. Ma una cosa è certa: «Il ministero non ha fatto proposte».

Il toto candidati per il Salone del Libro

Insomma, nessuno ingerenza politica del centrodestra come ha sostenuto lo scrittore Paolo Giordano, motivando il suo passo indietro rispetto alla possibilità di andare a ricoprire quel ruolo, per il quale, ha ricordato Sgarbi, in precedenza si era pensato a una conferma di Nicola Lagioia, che però si è detto non disponibile, e ora si ragiona su Elena Loewenthal. Fosse per lui, comunque, Sgarbi nominerebbe «Geminello Alvi che è un grande intellettuale…».

Sgarbi: «Sono tutti di sinistra, però si lamentano del centrodestra»

«Ma candidati di centrodestra non ci sono», ha chiarito il sottosegretario in un’intervista al Giornale, nella quale ha spiegato che «tutto questo meccanismo è legato al fatto che tutti i candidati sono di sinistra. C’è un paradosso: ci si lamenta del centrodestra, ma il centrodestra non ha candidati e il governo non ha nessun potere decisionale. A decidere sono i privati, il comune e la regione. C’è una prepotenza della sinistra che ha tutti i candidati possibili e si lamenta della destra».

«Buttafuoco, Campi e Guerri grandi intellettuali, ma li vedono solo come figurine del centrodestra»

«Vedremo se spunterà qualche candidatura completamente esterna a quelle proposte sin qui. Qualcuno ha persino fatto il nome di mia sorella. Ma essendo una editrice non credo accetterebbe. Sia chiaro che il ministero non ha fatto proposte», ha proseguito Sgarbi, che rispetto al polverone sollevato da Giordano sui possibili consulenti del Salone (3 su 19, ndr) che sarebbero stati suggeriti dal ministero ha spiegato che lo si comprende solo «se non si ragiona sul fatto che Buttafuoco, Campi e Guerri sono dei grandi intellettuali e li si vede solo come delle figurine che segnano l’ingresso del centrodestra». «Se si butta tutto in politica – ha avvertito il sottosegretario – si ragiona diversamente. C’è un totalitarismo di candidati al Salone di sinistra, ma questi candidati fanno comunque le vittime. Ma al massimo sono vittime di se stessi».

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