Qatargate, perquisita la Ong fondata da Emma Bonino e la casa della tesoriera Antonella Casu

21 Feb 2023 18:05 - di Redazione

E’ stata perquisita a Roma la sede della ong ‘No Peace Without Justice’ (‘Non c’è pace senza giustizia’) di cui fa parte Niccolò Figà-Talamanca, già arrestato nell’inchiesta Qatargate. A eseguirla personale della pg del Palazzo di giustizia di Milano alla presenza e su ordine della magistratura belga. Perquisita anche la casa della tesoriera dell’associazione, Antonella Casu, che è stata sentita dagli inquirenti.

Niccolò Figà- Talamanca, accusato di complicità con la rete di Panzeri, era stato arrestato il 9 dicembre insieme allo stesso Antonio Panzeri, Francesco Giorgi ed Eva Kaili. E’ stato quindi rimesso in libertà ai primi di febbraio. 

‘No peace without justice’ è un’associazione internazionale senza fini di lucro fondata da Emma Bonino e nata nel 1993 da una campagna del Partito Radicale Transnazionale “che lavora per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e della giustizia internazionale”, si legge nel sito. Associazione di cui risulta segretario generale provvisoriamente autosospeso (dal 12 dicembre 2022) Niccolò Figà-Talamanca, proprio per il suo coinvolgimento nell’inchiesta su una presunta corruzione all’interno del Parlamento europeo.

L’attività di oggi si lega alla richiesta di investigazione europea dello scorso 11 dicembre e viene svolta oltre che da finanzieri milanesi, anche da un gruppo di investigatori di Bruxelles, insieme al procuratore federale Raphael Malagnini, che già aveva fatto tappa a Milano per incontrare il procuratore Marcello Viola e l’aggiunto Fabio De Pasquale.

Le perquisizioni, così come l’interrogatorio di Antonella Casu, ex segretaria dei Radicali, sono l’ultimo tassello delle richieste dei magistrati belgi. Casu durante il suo mandato nel partito “ha dato vita alla campagna per un registro per la trasparenza per eletti, rappresentanti e funzionari pubblici, per far sì che le attività, le scelte e i comportamenti di chi ci rappresenta siano noti a tutti, e promuovere – si legge nel suo profilo – il tipo di trasparenza che ha associato ai Parlamenti delle democrazie storiche anglosassoni”. Dopo questa iniziativa la procura di Milano avrà un confronto (entro fine mese) con i magistrati belgi, solo dopo potrebbe aprire un fascicolo autonomo.

L’avvocato della Ong precisa intanto che “l’associazione non è indagata. Abbiamo dato la massima collaborazione e confidiamo che al più presto si possa far luce su tutti i fatti dell’indagine, mi preme sottolineare l’importanza dell’operato dell’associazione per i diritti umani nel mondo”.

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